Luca Rudolf Paganini (il secondo nome gli è stato messo da suo padre, l'e toilette della danza Raffaele, in omaggio all'amicizia con il grande ballerino russo Nureyev), 23 anni da compiere a giugno, è una stella del Frosinone che sabato sera all'Olimpico affronterà la Roma di Spalletti. Per il talentuoso esterno della squadra di Roberto Stellone, come riporta l'edizione odierna de Il Messaggero, non sarà una partita come le altre visto che sin da bambino è tifoso della Roma.
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Paganini da Trigoria a Frosinone: un ultrà è per sempre
Papà e mamma ballerini, lui calciatore. E dal cuore giallorosso
«E' vero, ho la Roma nel cuore, ma adesso penso solo al Frosinone e sabato sera contro i giallorossi mi auguro di prendere almeno un punto che sarebbe prezioso per la corsa verso la salvezza», ammette Paganini. Papà e mamma ballerini, lui calciatore. «I miei genitori mi hanno lasciato carta bianca, nel senso che non mi hanno mai obbligato a seguire la loro stessa strada. Anche perché la mia passione sin da quando ero piccolo è stato il calcio. Con mio fratello, più grande di me di 7 anni e con alcuni amici, nel giardino di casa a Roma, all'Olgiata, abbiamo piazzato una porta e ogni giorno ci sfidavamo in partitelle interminabili. E' stato mio fratello Alessandro ad iniziarmi a questo gioco. E oggi mamma e papà sono felici di vedermi correre su un prato verde dietro un pallone, oltre ad essere i miei primi grandi tifosi. Peraltro papà è il mio portafortuna perché tutte le volte che viene a vedermi, il Frosinone ottiene risultati positivi. Perciò spero che sia in tribuna pure sabato sera all'Olimpico». Sei mesi nelle giovanili della Lazio, poi 6 anni in quelle della Roma, scoperto da Bruno Conti. All'andata, al Matusa contro la Roma, Paganini rimase in panchina per tutta la gara. «Stavolta spero di partire titolare. Sarebbe davvero bello, giocherei per la prima volta contro la Roma all'Olimpico. Da bambino facevo il raccattapalle dietro la porta. Esserci contro la squadra per cui faccio il tifo, però, sarebbe diverso, una emozione che a parole non si può descrivere, ma dipenderà dal mister. Al solo pensiero mi vengono i brividi».
M. Di Rienzo
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