È un José Mourinho che non ti aspetti quello dopo Roma-Genoa. Nemmeno il passaggio del turno ai quarti di Coppa Italia placa la sua voglia di giustizia. Difende i giocatori come fossero suoi figli e prende le parti a Nicolò Zaniolo uscito tra i fischi al momento della sostituzione: "Mi dispiace per quello che è successo perché è un esempio di un ragazzo che dà il massimo. Possono fischiare la squadra, il risultato, quello che vogliono ma non individuale". Poi, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero, l'attacco a Vincent Candela (che su Instagram ha scritto: «Nessuno è perfetto»). Pur non menzionandolo mai, sarebbe colpevole secondo José di aver criticato nel post gara di Milan-Roma Zaniolo: "Quando tu hai una persona che prende lo stipendio della Roma e ha una storia così grande nel club e davanti ai microfoni critica un giocatore, tu società devi andare dritto. Mi dispiace per Zaniolo e mi dispiace che il mio club non abbia la forza di andare dritto, perché in queste situazioni devi farlo". Il riferimento è al contratto che ha Candela con la Roma. In realtà l'ex terzino non era stato particolarmente duro con Nicolò («Da lui mi aspetto più assist e più gol. È stato male per due anni e non è facile tornare in grande forma») e in nottata ha subito scritto un nuovo post: "Non credo che la gente abbia fischiato Nicolò per le mie dichiarazioni. Cerco di dire la mia sempre con molto rispetto e non volevo fare nessuna polemica. Forza Roma". Il messaggio di Mou sembrava comunque più rivolto a Tiago Pinto bersaglio di altre frecciate durante la conferenza stampa. Ad esempio, quando gli è stato chiesto se fosse d'accordo con il dirigente che ha definito la squadra da Champions: "Il direttore è direttore, non mi sembra che un allenatore debba commentare le parole di un direttore. Se sono d'accordo o no non devo commentarlo pubblicamente". Oppure, sulla sua presunta infelicità per via del mercato che non può decollare: "Un tifoso della Roma, un direttore della Roma non è interessato al fatto che io sia felice o no. Gli interessa se do il massimo. Ci sono allenatori che hanno 5/6 giocatori come Dybala, altri 11 altri 20. Noi non ne abbiamo né 11, né 20, né 7 né 8".
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Il Messaggero
Mourinho, silenzi e stoccate: “Non dovete fischiare Nicolò”
Nemmeno il passaggio del turno ai quarti di Coppa Italia placa la sua voglia di giustizia
Poi, il ringraziamento alla federazione portoghese: "Il presidente mi ha fatto sentire orgoglioso. Mi ha detto che ero la sua unica scelta". José ne ha per tutti, anche per come è organizzata la Coppa Italia: "Mi piacerebbe vincerla, ci sono riuscito una volta proprio contro la Roma. Ma penso che è la peggior coppa d'Europa. Non protegge i più piccoli". Entusiasta Paulo Dybala, autore del gol partita: "La Coppa Italia è un obiettivo. In campionato ci sono squadre più forte di noi, ma abbiamo i giocatori importanti, una bella squadra, dobbiamo lavorare e migliorare perché se vogliamo arrivare tra le prime quattro dobbiamo dare tutti qualcosa in più".
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