Aveva i capelli più neri che bianchi quando José Mourinho alzava il suo primo trofeo, la Coppa Uefa, anno 2003. Non certo un eccezione, non certo il suo unico ricordo magico. Da lì, pian piano, comincia a diventare Special e non solo perché bravo ad attirare l'attenzione del mondo con parole e sguardi, ma perché dimostra di saper vincere, e spesso. O dentro o fuori, è il destino dei big, inizia Alessandro Angeloni sul Messaggero. La Roma ha la possibilità di andare in finale, altrimenti il percorso fatto, lo ha detto Mou stesso, non avrà senso.
Il Messaggero
Mou chiama Roma: “Giocate con noi”
La Roma aspetta il Leicester, l'Olimpico è pieno. Lo Special One vuole l'ottava finale e punta sulla spinta dei tifosi
L'unica cosa che lo Special ha di normal è la vittoria o quantomeno l'abitudine a inseguirla e questa è la sua notte. Sette le fìnali europee conquistate in totale, quattro le competizioni internazionali vinte, venticinque i titoli conquistati in carriera. Mou ha rimesso Roma al centro dell'Europa e guai a dirgli che questa Conference non conti: è la sua Coppa, la vuole. Tirana non è lontana ma tutto passa da stasera.
Stadio colmo di speranza e di gente. José, da illuminato comandante, chiama a raccolta il popolo e non si accontenta della quantità ma vuole qualità. "È fantastica l'empatia creata tra noi e i tifosi. Sarebbe bello festeggiare questa empatia. Mi piacerebbe che loro giocassero la gara con noi. Si può stare allo stadio a fare lo spettatore, con settantamila spettatori non ci si fa nulla. Chiediamo di non venire allo stadio a vedere la partita ma di giocarla con noi, se lo faranno, sarà quella la differenza".
Non serve stravincere, basta una vittoria di misura per giocarsi la finale. Il Leicester è squadra tosta, Mou ha rispetto per certi talenti inglesi e per il loro allenatore, suo amico, Brendan Rodgers. Il pericolo è nelle gambe, più che nella testa: il Leicester, non avendo più obiettivi in Premier, si concentra da un po' sulla Coppa. Quindi, di sicuro ha maggiori energie in canna e Mou non perde occasione di sottolinearlo.
José sa che vincere la Coppa sarebbe solo l'inizio di un progetto che dovrà portare su altri lidi. La voglia di Champions gli si legge ne gli occhi, "Mi sto divertendo a Roma, sono felice. Voglio di più? Si. Voglio che la prossima stagione pensiamo in modo più grande? Si. Finire in una posizione che ci consente di giocare in Europa è anche positivo. La partita con il Leicester per noi è un altro grande passo da fare, non dimentico e non nego che giochiamo contro una buona squadra ma lo siamo anche noi".
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