Il 30 maggio 1989 Lionello Manfredonia si accasciò a terra per un arresto cardiaco. Furono attimi di terrore col giocatore che non tornerà più a giocare ai suoi livelli. Ecco le sue parole rilasciate al Messaggero pochi minuti dopo lo spavento per Ndicka.
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Manfredonia: “Io ero morto, ma Ndicka tornerà a giocare”
Che idea si è fatto del problema per Ndicka?
E' sempre stato cosciente, il cuore non si è fermato. Questo è stato fondamentale, immagino che la paura sia stata tanta ma la situazione è sembrata gestibile
La sua a Bologna fu molto meno gestibile
Io ero quasi morto. Il cuore si è fermato e ho perso i sensi, ma sono stato fortunato. E lo è stato anche Ndicka
Si riferisce ai soccorsi?
Nel mio caso furono decisivi, il defibrillatore può salvarti la vita. Nel caso di Ndicka non è stato necessario ma è stato fondamentale fare subito un elettrocardiogramma allo stadio
Secondo lei Ndicka tornerà a giocare?
Non lo so, non sono un medico e non ho parlato con gli specialisti che lo seguono. Posso parlare per esperienza. Per il fatto di essere rimasto cosciente credo possa riprendere l'attività. O quantomeno diciamo che sono ottimista. Certo, la paura è stata tanta
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