Paradossalmente chi pensava che Ranieri bluffasse su Gasperini dopo ieri è tornato a credere (quasi) ciecamente nel tecnico di San Saba. Perché le condizioni dettate tramite intermediari alla Roma profilano una rivoluzione che - tolto Dybala - sarebbe anche ben accetta dalla tifoseria ma che appare di difficile realizzazione. L'epurazione tecnica chiesta infatti dal tecnico di Grugliasco per accettare la panchina giallorossa, è suggestiva e invitante. Perché liberarsi di colpo degli 8 milioni di stipendio di Dybala, dei 4,5 più bonus di Pellegrini, dei 2,5 di Paredes, dei 3,5 di Dovbyk, dei 3 di Hummels e di Cristante, vorrebbe dire alleggerire di 24,5 milioni netti il monte-ingaggi che al lordo farebbero superare addirittura la fatidica quota 40 (43), il numero magico che garantirebbe quel margine di manovra per investire sui 6-7 giovani talenti con stipendi modici che ha in mente Gasp. Ma le ultime dichiarazioni di Ranieri - ricorda Stefano Carina su 'Il Messaggero' - lasciano intendere che il nuovo tecnico dovrà sapere anche adeguarsi al fatto che la rivoluzione possa essere monca. A proposito di stipendi: anche accontentare Gasp non sarebbe una formalità. Attualmente guadagna 3,5 milioni di base ma con la percentuale sulle plusvalenze lo scorso anno ne ha percepiti 9. In molti ritengono che Gasperini - che tra l'altro considera i progetti di Juventus e Milan più affini e pronti al suo modo d'intendere calcio - pur rimanendo un obiettivo di Ranieri, è un sogno che rimarrà tale. Così il nome che inizia a farsi largo è quello di Pioli, ma anche altre figure, da Sarri a Allegri, potrebbero tornare in gioco. Max, ad esempio (avvistato ieri nel centro sportivo del Parma), giura e spergiura di non aver avuto nessun contatto con la Roma. Ma con il Milan che sembra aver virato su De Zerbi, il Napoli che punta a tenersi Conte che però strizza l'occhio alla Juve, il ritorno a Torino da escludere e l'Inter che confermerà Inzaghi, voi ce lo vedete per il secondo anno consecutivo lontano da una panchina?
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Il Messaggero
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