La Roma in quota Champions

Matic ricama, Wijnaldum sfonda. Forse Mourinho, la sua Roma, la immaginava proprio così, con questi due gioielli da esibire, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Ma poi l'infortunio di Gini, quando il campionato era appena all'alba, ha cambiato il resto e il disegno è stato modificato in corsa, con risultati non sempre eccellenti, con qualche sbavatura di troppo. E' stato un piacere osservare questi due ragazzi attempati, ma che trasudano esperienza ed esibiscono un palmares che da queste parti non conosciamo, farsi gioco di una Sampdoria volenterosa ma ormai condannata, crollata al primo soffio di vento. Tocco del serbo, pallone a Gini, palo; tocco di nuovo di Nemanja, testa di Wijnaldum, gol. Poi ancora Matic imbuca l'olandese, che si procura il rigore, che Dybala segna e fa due azero, chiudendo di fatto la partita nel finale. C'è gloria anche per Solbakken, che serve a El Shaarawy la palla del tris, quando ormai alcuni dei sessantamila abbondanti dell'Olimpico si stavano riavviando verso casa. La Roma è questa, più bella e decisa nei secondi quarantacinque minuti, nei quali arrivano tutte e tre le reti del successo, dopo un primo tempo giocato con poca intensità, senza troppa convinzione, sbiadito e accompagnato pure da qualche fischio di insofferenza. La Roma, con tre gol di scarto, aveva vinto solo con il Monza.