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Il Messaggero

La Roma alla conquista dell’Europa

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Domani i giallorossi impegnati in Conference, senza Smalling e Abraham infortunato

Redazione

Domani, il tuffo in Europa. Andata e ritorno (il 26 all'Olimpico), contro il Trabzonspor, dignitosa squadra turca, che ospita gli ex italiani Bruno Peres, Gervinho e Cornelius. La Roma partecipa a una coppa, seppur minore rispetto alle altre, e inevitabilmente da protagonista, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Perché di avversarie vere ce ne sono davvero poche, c'è ad esempio il Tottenham (in attesa di chi retrocederà dall'Europa League) che fu proprio di Mou. La Conference è l'occasione, il play-off è l'incipit, si parte con l'handicap, visto che Abraham ancora non c'è e Smalling viene perso per strada. Dal 4 maggio, il giorno dell'annuncio dello Special, il popolo romanista non è stato più lo stesso, perché Mou è garanzia di successo, di mercato scoppiettante, di giusta comunicazione. Del noi contro tutti. Ha funzionato nell'Inter e sempre, a Roma il percorso è appena cominciato: "Non siamo i più forti ma possiamo pensare a vincere", José dixit. Dopo una serie di amichevoli-studio, si riparte: ecco le partite vere, come piace definirle allo Special.

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Mourinho aspetta altri rinforzi, per ora si allinea ai concetti societari. E' consapevole che il mercato a volte prende strade diverse, così, all'improvviso. "Il mercato è diventato un po' diverso da quello che avevo pensato io inizialmente. È diventato diverso perché abbiamo perso Spinazzola per tanto tempo e perché abbiamo perso anche Dzeko. è diventato più difficile perché è andato in una direzione che noi non avevamo programmato, visto che eravamo preparati per andare da un'altra parte. E penso che il club sia stato bravissimo. Sarà la prima e spero l'ultima volta che lo dico: mi mancherà qualcosa che avevo pensato quando ho analizzato la squadra inizialmente, mi mancherà qualcosa (il regista, ndr), però devo solo ringraziare per il mercato che hanno fatto per noi. Questa per me è una famiglia. Se arriveremo alla fine del campionato, ci renderemo conto che saremo stati più tempo con questa famiglia che con quella di sangue".