C’è voluto qualche giorno in più per convincere 2-3 compagni che avevano mostrato qualche perplessità sul taglio degli stipendi, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Alla fine, però, la linea-guida esposta al gruppo una settimana fa in videochat dai sindacalisti della squadra (Dzeko, Pellegrini, Kolarov e Fazio), è diventata realtà. La rosa giallorossa ha ufficialmente presentato il piano-tagli alla dirigenza che lo ha accolto con soddisfazione. Rinunce che avranno un impatto di almeno una trentina di milioni sul prossimo bilancio che chiuderà il 30 di giugno. Nessuna sorpresa, quindi: la Roma si allinea alla Juventus, rinunciando alla mensilità di marzo, disposta inoltre a ‘spalmare’ sugli esercizi finanziari successivi i tre stipendi di aprile, maggio e giugno.
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La ripartenza: marzo tagliato e via ai tamponi
La mossa dei giocatori farà rifiatare i conti del club
Una mossa che farà rifiatare i conti, alleggerendo le perdite avute in questo periodo di stop forzato. Ma c’è di più: perché i calciatori hanno chiesto e ottenuto dai dirigenti (pronti, alla pari di Fonseca, al sacrificio economico: si priveranno anche loro degli emolumenti di marzo) che parte dei compensi che lasceranno sul tavolo, vengano girati ai dipendenti (circa 200) per integrare la cassa integrazione a rotazione alla quale sono sottoposti.
Intanto, in vista della possibile ripresa della serie A, la Roma ha iniziato a verificare le condizioni dei suoi giocatori. Non solo continuando a monitorarli a livello atletico ma anche attraverso l’utilizzo di tamponi, dando quindi il via alla sperimentazione del protocollo di sicurezza che dovrà essere superato dagli atleti per la ripresa dell’attività agonistica.
Un’iniziativa (estesa anche ai familiari dei calciatori presso il Campus Biomedico) che lascia intendere come la società giallorossa sia convinta che dal 4 maggio sarà possibile ricominciare ad allenarsi.
La base rimarrà il centro sportivo di Trigoria ma probabilmente la squadra di Fonseca non resterà in ritiro per tre settimane. L’intenzione - che dovrà poi ricevere l’avallo delle istituzioni - è di permettere ai giocatori dopo un periodo di tempo di tornare a dormire a casa.
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