(Il Messaggero - U.Trani) Non sembra l’Italia, anche se per il commissario tecnico Cesare Prandelli è per l’occasione «giovane e moderna». Non c’entra niente con quella vista all’Europeo in Polonia e Ucraina, pure se l’avversario di questa sera a Berna è l’Inghilterra di Hodgson che ispira il flash back per l’entusiasmante successo ai rigori nel quarto di finale a Kiev, dove però la domenica successiva gli azzurri lasciarono il titolo alla Spagna, già campione continentale quattro anni fa a Vienna.
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La giovane Italia riparte da Destro
(Il Messaggero – U.Trani) Non sembra l’Italia, anche se per il commissario tecnico Cesare Prandelli è per l’occasione «giovane e moderna».
Basta prendere la formazione, annunciata da Prandelli a Coverciano prima di volare in Svizzera, per rendersi conto che per l’amichevole di Ferragosto, pure se prestigiosa per lo spessore della rivale, in campo andrà la sintesi di una sperimentale e di una under. Per la poca esperienza internazionale dei singoli e per l’età di gran parte degli stessi. Nell’undici di partenza, solo tre titolari dell’avventura a Euro 2012: Abate, Balzaretti e De Rossi. Sette, comunque, erano nei ventitrè diventati vicecampioni d’Europa: oltre ai tre che partiranno dall’inizio, Sirigu, Ogbonna, Nocerino e Diamanti.
Per avere ulteriori conferme di quanto sia nuovo questo gruppo, tra i ventidue sono nove i calciatori per la prima volta convocati e addirittura dodici quelli che non hanno mai giocato un minuto. Di trentenne ce n’è uno, il neo romanista Balzaretti, tra l’altro in dubbio: se non ce la farà, toccherà a Peluso. L’altro senatore è il capitano De Rossi che, con 78 presenze, stacca di 16 tutti gli altri che, messi insieme, ne contano 62.
Prandelli, proprio nella notte in cui l’Italia con una maglia celebrativa festeggerà il Mundial ’82 vinto 30 anni fa in Spagna, guarda al futuro. Al mondiale in Brasile. Le qualificazioni inizieranno tra meno di un mese, il 7 settembre a Sofia contro la Bulgaria.
Chissà quanti di questi ragazzi ci saranno anche durante il percorso che deve portare la nazionale tra due anni oltreoceano. il cittì, per il momento, si accontenta di poco:«Se dopo questa partita tornerò a casa con la consapevolezza che due o tre giovani sono pronti, sarò già soddisfatto». In effetti il gruppo è già abbastanza completo. Per l’impegno di Pechino, non è presente il blocco Juve, i sette dell’Europeo ai quali adesso bisogna aggiungere anche Giovinco che è tornato a vestire bianconero, e i due del Napoli. Tra gli assenti, anche gli infortunati Borini, Montolivo, Thiago Motta, Viviano e Balotelli, quest’ultimo bloccato da una congiuntivite e sempre un punto fermo se non si perderà per strada. Non si può dire lo stesso di Cassano. Per Prandelli oggi è out per il Brasile. È l’unico a essere stato escluso per scelta tecnica. Ha trent’anni e fisicamente, lo ha dimostrato all’Europeo, dà poche garanzie. Più facile che possa rientrare nel gruppo Giuseppe Rossi, nonostante il suo ritorno in campo sia ancora lontanissimo.
Come nel 2006, quando l’Italia conquistò il mondiale in Germania, la Roma ha tre titolari: De Rossi, Balzaretti e Destro che oggi, da giallorosso, debutterà a 21 anni in nazionale accanto al milanista El Shaarawy, 19 anni, pure lui esordiente tra i titolari. Il test conta soprattutto per loro due, i giovani attaccanti pronti a fare reparto con Diamanti che per caratteristiche può giocare a destra da esterno, nel 4-3-3, e da trequartista, nel 4-3-1-2, ancora il sistema di gioco preferito da Prandelli. Nella ripresa spazio anche per Verratti, già battezzato erede di Pirlo, anche se non ha nemmeno una presenza in serie A e solo sabato ha giocato la prima gara nella massima divisione in Francia, con la maglia del Psg. «Ho chiesto a tutti di immedesimarsi nello spirito azzurro. Perché non voglio sapere solo se sono all’altezza della situazione, ma se possono essermi utili già per le prime gare delle qualificazioni. Anche se il cambiamento deve essere graduale. Guardiamo avanti, senza scordarci quanto fatto nell’ultimo Europeo» ha chiarito il cittì.
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