La fascia di Totti e la chiamata di DDR: dopo 7 anni la favola di Mattia continua

Mattia Almaviva e Francesco Totti: il destino li lega un'altra volta. La prima è stata all'Olimpico il 28 maggio 2017, l'ultima ieri a distanza di sette anni dall'addio al calcio dell'ex capitano. In quell'occasione Totti ha scelto un ragazzo a cui donare la sua fascia come simbolo di continuità, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. Si trattava di Almaviva, allora undicenne (è nato il 3 febbraio del 2006) dal futuro promettente nel calcio che conta: "Mi sono sentito di dare la fascia a lui perché è forte veramente. Con la palla tra i piedi fa quello che vuole, io alla sua età non ero così bravo". Ieri Mattia, sette anni dopo quel giorno, è stato convocato per la prima volta da Daniele De Rossi in prima squadra per l'amichevole in Australia contro il Milan di venerdì. Il tecnico ha chiamato diversi Under 18 perché la Primavera è impegnata nelle finali Scudetto e per uno scherzo del destino è toccato a dei ragazzi che hanno ancora molta strada da percorrere per diventare degli idoli, proprio come lo era Totti. Quella giornata di sette anni fa ha spezzato il cuore a migliaia di tifosi romanisti, tutti in lacrime nel vedere l'addio al calcio di uno dei calciatori più forti della storia. In campo con lui, oltre ai compagni di squadra, la famiglia e tante persone che gli volevano bene, c'era anche Mattia che lo ha guardato negli occhi mentre gli stringeva la fascia al braccio. Un passaggio di consegne che ha commosso tutti e acceso il faro su quel ragazzino che da li in poi avrebbe dovuto portare il peso (simbolico) di quel gesto. Mattia Almaviva ha provato a seguire le sempio dell'ex numero 10 in ogni partita che ha giocato per la Roma. Come nell'anno in cui ha contribuito a far vincere lo scudetto all'Under 16, oppure, quando a novembre 2023 ha segnato un gol decisivo alla Lazio al Di Bartolomei.