Zaniolo, asso di Coppa

Nell'intervista uscita ieri sui canali ufficiali della UEFA, Nicolò Zaniolo ha parlato così della sfida contro il Bodo: "È stata una delle notti più belle della mia carriera". Quella sera Nick è stato segnato per sempre, la sua stella era appena tornata a brillare un periodo nero, fatto di equivoci, panchine indigeste, delusioni, risposte su un rinnovo del contratto che non sono mai arrivate, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Come quando ha esordito al Bernabeu contro il Real Madrid (in Champions League) prima di fermarsi per due volte a causa di un doppio, e serio, infortunio al ginocchio che lo ha condizionato nella sua crescita.

Tammy Abraham invece vuole restare in cima alla classifica di cannonieri di Conference che ora divide – otto gol – con Cyriel Dessers ( del Feyenoord). Zaniolo ha il bisogno di rivivere un’altra notte di stelle, un’altra come quella con il Bodo. Ha il desiderio di trascinare la Roma a Tirana in Albania, sede della finale di questa neonata coppa che per i giallorossi conta tanto. Si comincia giovedì, a Leicester: Nick torna a disposizione dopo aver saltato per squalifica la partita di Milano e quindi ha avuto tempo per recuperare alla perfezione. Gli piace segnare come le tre reti contro il Bodo, tutte insieme, e una più bella dell’altra, dà gioia. Specie quel cucchiaio, che ha Totti.

Ed è proprio l’ex capitano (che una semifinale di coppa europea con la Roma non l’ha mai giocata), ieri nella finale di Supercoppa della Lega Calcio a 8 con la sua squadra, a rilanciare Zaniolo. "Deve crescere, deve fare il suo con tranquillità, poi le cose vengono da sole. La finale è un passo, spero di andare anche io a Leicester. Pellegrini? Ha conquistato la piazza in mano, la gente ha capito che ragazzo sia: puro e vero. È il capitano del futuro".