Quando è stato sostituito, Ranieri lo ha accolto in panchina con un abbraccio. Justin Kluivert, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, sta ricominciando daccapo.
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Kluivert il contropiedista con il destino in un modulo
Ranieri ha individuato nell'olandese il calciatore in grado di ribaltare il gioco con la sua velocità
Ranieri ha individuato in lui il calciatore in grado di ribaltare il gioco con la sua velocità. L'andare a coprire la profondità è utile a una squadra che sta provando a difendere più bassa e che quindi ha più campo a disposizione. Kluivert, per ora, è l'esterno destro del 4-4-2, ancora sperimentale, che Ranieri sta proponendo, o che almeno ha proposto in una buona parte della sfida contro l'Empoli. E' chiaro, l'olandesino ha ancora molto da lavorare: si perde spesso nel dribbling e talvolta va a sbattere contro i difensori avversari. Contro l'Empoli è successo spesso.
Deve imparare a difendere, rincorrere il terzino, raddoppiare sull'attaccante e questo ancora non lo fa benissimo o non lo fa con continuità. Il suo nemico più acerrimo non sarà un altro esterno, o forse solo Under è in condizioni di mettersi in concorrenza nel ruolo di ala destra, ma l'eventuale cambio di modulo, quindi il passaggio al 4-4-2 a rombo, che prevede l'uso di un trequartista. In questo caso, verrebbero limitati gli esterni. Quelli riciclabili nel ruolo di seconda punta sono El Shaarawy, Under o Perotti, quest'ultimo più trequartista, mentre l'olandese sarebbe meno adatto degli altri. Il rombo rivaluterebbe i trequartisti in rosa, che hanno un po' condannato Di Francesco. E parliamo di Zaniolo, di Schick, perfino di Pastore, che dopo il derby è sparito di nuovo.
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