Paradosso: Rick Karsdorp non è un terzino, nel senso che non sa difendere come un terzino vero e a destra gioca con davanti Patrik Schick, che fa l’ala ma non è un’ala classica, non un esterno alto da 4-3-3, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
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Karsdorp più Schick, è nata la nuova “destra”
La prestazione dei due contro il Milan è stata apprezzabile e l’esperimento potrà essere ripetuto
Eppure, l’olandese si impegna a difendere, cerca di imparare e chissà se alla fine lo farà davvero. Il ceco, quello visto con il Milan, rincorre gli avversari, attacca il terzino e quando può, taglia il campo come dovrebbe fare il famoso esterno destro alto dal piede invertito. Tutto si può, insomma, basta avere la testa e la voglia di farlo. Durerà? Chissà.
R&P, sulla stessa fascia e da titolari, non avevano mai giocato insieme prima dell’altra sera. E’ capitato che si siano trovati contemporaneamente in campo, magari con ruoli diversi rispetto a domenica. L’unica volta che Rick si è trovato Patrik più o meno sulla stessa linea è stato a Milano, un girone fa: Milan-Roma, la notte del 3-4-1-2. Esperimento fallito a San Siro.
Nelle altre occasioni in cui l’olandese ha cominciato la partita tra i titolari si sono incrociati solo per qualche minuto. Tre occasioni e mai col 4-3-3, modulo visto di nuovo contro il Milan, partita in cui l’asse di destra per la prima volta è stata composta da Karsdorp e Schick, i due acquisti di Monchi dell’estate 2017.
Contro il Milan, Di Francesco ha voluto sfruttare il momento di forma di Patrik, sapendo di rompere certi equilibri di catena schierandolo davanti a Karsdorp, ma alla fine ha vinto la scommessa: il ceco ha risposto bene, Rick ha tenuto botta, pur mostrando limiti difensivi. La nuova fascia destra è intrigante, ci si può lavorare.
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