Consulenze legali fittizie per mascherare le tangenti destinate al presidente del Consiglio comunale di Roma, Marcello De Vito, scrive Michela Allegri su Il Messaggero. Vincolate, oltretutto, all'approvazione in Campidoglio delle delibere relative ai progetti. Sono le informative agli atti dell'inchiesta che ha portato in carcere per corruzione il politico e il suo socio, l'avvocato Camillo Mezzacapo, a raccontare come quegli incarichi fossero relativi a lavori non svolti o, comunque, non compatibili con l'entità delle parcelle che, per incassare favori, gli imprenditori Luca Parnasi, Claudio e Pierluigi Toti, e Giuseppe Statuto, avevano deciso di pagare.
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Inchiesta Tor Di Valle, ecco il sistema-De Vito
Dagli incarichi fittizi ai bonifici gonfiati sono le informative agli atti dell'indagine che ha portato in carcere per corruzione il presidente del Consiglio comunale di Roma
"Soldi buttati al cesso", commenta Parnasi con un collaboratore parlando di un incarico inutile e costoso commissionato a una prestanome di Mezzacapo. Un dialogo eloquente, per i carabinieri del Nucleo investigativo che, coordinati dalle pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli, hanno analizzato conti correnti e bonifici.
Per l'accusa, lo stesso copione si sarebbe ripetuto con i fratelli Toti che, "sfruttando le relazioni del politico", avrebbero ottenuto l'approvazione del progetto di riqualificazione degli Ex Mercati Generali all'Ostiense. Il 24 ottobre 2017 sul conto dell'avvocato arriva il bonifico con questa causale: "Pagamento preavviso di fattura del 25 settembre". Il compenso, di 110.620 euro, è stato "corrisposto sotto forma di incarico conferito dalla Silvano Toti Holding Spa allo studio legale Mezzacapo", si legge negli atti. E, per gli investigatori, "è non in linea rispetto al profilo finanziario emerso dall'esame del conto corrente di Mezzacapo, nel quale sono presenti plurimi movimenti in entrata, per cifre che non superano mai i 25.000 euro".
Agli atti dell'inchiesta ci sono anche gli affari dell'asse De Vito-Mezzacapo con il gruppo Statuto. Dall'analisi dei conti correnti dell'avvocato è emerso un bonifico da 24mila euro emesso il 6 febbraio 2018 dalla società Servizi Direzionali Srl, con causale "preavviso fattura del 31.1.2018 Ippolito Nievo srl". Entrambe le compagini societarie appartengono al gruppo Statuto "impegnato in progetti immobiliari di rilievo, quali la realizzazione di un hotel presso l'ex stazione Trastevere". È proprio questo il progetto per il quale De Vito avrebbe dovuto ottenere il via libera. Mezzacapo parla con un architetto del gruppo, preoccupato perché hanno ricevuto un preavviso di diniego del progetto. Il 31 gennaio 2019 l'avvocato dice che, "parlerà con una persona che potrebbe intervenire". Per gli inquirenti il riferimento è "chiaramente a De Vito".
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