rassegna stampa

Inchiesta stadio della Roma: mossa De Vito, Raggi teste della difesa

La sindaca chiamata a deporre dagli avvocati del presidente dell’Assemblea nell’inchiesta sul progetto Tor di Valle

Redazione

La sindaca Virginia Raggi testimone nel processo in cui è imputato per corruzione il presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito, come riporta Stefania Piras su Il Messaggero, accusato dai pm di aver incassato mazzette, pagate sotto forma di consulenze a Camillo Mezzacapo, dal costruttore Luca Parnasi sull'affaire dello stadio della Roma.

Il nome della prima cittadina spunta nella lista depositata dai legali del presidente dell'Assemblea capitolina. Adesso sarà il giudice, il quattro dicembre, giorno della prima udienza, a decidere se accettarla come testimone. Intanto, ieri, Raggi alla domanda dei cronisti: "Presenzierà al processo", ha risposto con un "no comment".

Dalle carte dell'inchiesta sullo stadio Tor di Valle spuntano, invece, nuovi rapporti anomali tra l'amico, socio e coimputato di De Vito, Camillo Mezzacapo, e un imprenditore, architetto Gianfranco Brocchetti. Un filone dell'indagine che non ha portato alla formulazione di un'imputazione, che mette in evidenza l'anomalo rapporto tra Mezzacapo e De Vito.

Brocchetti cercava un aiuto per la realizzazione di un progetto «di edilizia residenziale pubblica - annotano i carabinieri in un'informativa - bloccata presso il Dipartimento Urbanistica del comune di Roma». L'appoggio Brocchetti lo cercava in Mezzacapo che si sarebbe impegnato con lo stesso architetto ad attivarsi con "l'amico potente". Il soggetto in questione non viene, però, mai nominato. Ma per gli inquirenti si tratta di Marcello De Vito.

Intanto ieri De Vito ha firmato da presidente dell'Assemblea capitolina il suo ritorno anche nelle commissioni. Andrà nella III, VI e XI, ovvero Mobilità, Cultura e Scuola. Con tutti i rischi del caso. Se in commissione Mobilità dovesse fare capolino il nuovo stadio della Roma, il cui impatto sulla mobilità è stato giudicato "catastrofico" dal Politecnico di Torino, sarebbe una situazione imbarazzante se non inopportuna per l'imputato De Vito.