Per capire come Mourinho vorrà costruire la sua Roma, bisognerà attendere le prime parole, accompagnate dalle relative mosse di mercato. Ma dando un'occhiata al passato non è poi così difficile individuare di cosa lo Special One andrà alla ricerca. La parola chiave che ha sempre contraddistinto le sue squadre è "fisicità", scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Sulla rosa attuale ci sarà molto da lavorare. La storia racconta che dove è andato, Mou ha sempre fatto spendere il club di turno. Con 1,71 miliardi, lo Special One è l'allenatore che sul mercato ha fatto investire maggiormente le società (con 105 acquisti) nelle quali ha lavorato. In quest'ottica, sarà curioso capire come si concilierà l'idea di "calcio sostenibile" portata avanti da Pinto e dai Friedkin con l'equazione "Mourinho-grandi calciatori" degli anni passati. Al di là della spesa, più di qualcosa andrà comunque fatto. L'idea con la quale Fonseca aveva costruito la sua squadra era quello di privilegiare la qualità a dispetto della fisicità. Ora Mourinho si ritroverà con un pacchetto di centrali difensivi dai quali potrà attingere, con Veretout, Pellegrini e Zaniolo in mediana, ai quali forse si può aggiungere Cristante, e Dzeko in avanti. Sarà difficile immaginare il portoghese schierarsi con due esterni di spinta quali Spinazzola e Karsdorp, capaci perlopiù di attaccare o con il leggero Villar in mediana e uno tra Carles Perez, Pedro o Mkhitaryan (al di là degli screzi passati) in avanti. Davanti lo Special One privilegia certamente la qualità, ma abbinata alla corsa e al sacrificio: Eto'o nell'Inter finì per fare il terzino. Ma anche i vari Drogba, Keane, Son, Darlei, Ibrahimovic e Lukaku possono confermare.
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