Che succederà davvero in quel nanosecondo che intercorrerà fra il momento in cui ci sarà un gol per un spettatore che sta guardando una partita di campionato in streaming su Dazn godendo in una connessione iperveloce e quello dello stesso gol visto da uno collegato con una connessione più lenta? Certo è, scrive Piero Valesio sul Messaggero, che oltre al cambio di strumento di fruizione siamo alla vigilia pure di un cambio di linguaggio. Il focus di Dazn sarà assai più quello di creare ambiti dove il tifoso possa trovarsi nella sua casa madre e con i suoi simili che non sedere ex catedra a analizzare situazioni in nome dell'essere super partes. Il che muterà presumibilmente anche le parole con cui il calcio verrà raccontato.
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Il calcio in rete esce dal salotto
Oltre allo strumento di fruizione degli eventi sportivi presto a cambiare sarà anche il linguaggio con cui gli stessi verranno raccontati
Da Carosio, Martellini, Ameri, e perfino da Biscardi fino a Caressa: tutti padri della comunicazione dell'evento sportivo sono destinati a essere relegati nel passato. In un paese dove l'età media è avanzata e la versatilità tecnologica non è un patrimonio diffuso, esiste (e se c'è quanto è grande?) un pubblico che è pronto per non avere più dei padri del racconto sportivo ai cui commenti puoi aderire in forma anche solo personale? La situazione è complicata ed affascinante. La sensazione è che alla fine ci adatteremo ai nuovi linguaggi con un certo agio. E se il prossimo step dovesse essere non solo di personalizzare commenti e highlights ma anche l'esito delle partite?
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