rassegna stampa

Il bambino & il campione

La voglia e l’energia di Dzeko e Zaniolo: le due vie della Roma per rialzare la testa. C’è la Juve, per loro un’avversaria speciale

Redazione

Imputato, si alzi. Edin Dzeko deve reagire, ne ha sentite tante in questi giorni: critiche, e ci stanno. Ma per la condanna c'è tempo, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, non è il momento, non è corretto.

La Roma ha bisogno di lui, perché quando gira Edin, va meglio.  Quella di domani è la partita con la maiuscola, qui a Roma, in quell'Olimpico dove Edin ha timbrato il suo primo gol giallorosso, proprio contro la Juventus, 30 agosto 2015, con un volo verso il cielo, staccando su Chiellini, regalando la vittoria alla Roma.

La sua prima stagione non è andata alla grande: 8 gol in campionato e due in Champions League, una miseria. Per un bel po' (con Spalletti, Garcia era stato esonerato) se n'è stato in panchina. La sua storia nella Roma è cambiata dalla stagione successiva, con i 39 gol totali che certamente hanno aiutato e con quella dopo, fino alla semifinale di Champions, della quale è stato uno degli artefici.

Ma al di là dei gol Edin si è calato totalmente nell'ambiente romano, si è sentito giallorosso.  Poi capita di andare incontro a una serata storta: contro il Torino male male, ma non solo lui. Dal Toro alla Juve e tornano i ricordi, le grandi sfide dello Stadium e quelle dell'Olimpico, l'ultima esaltante proprio quella del 2015, mentre nelle altre la Roma ha sempre affrontato i bianconeri a maggio, quando lo scudetto lo avevano già in tasca (o ottenuto da qualche settimana).

Al fianco del campione, c'è il bambino, Nicolò Zaniolo, così piccolo ma già testato per le sfide con la Juve. A lui tocca la sfida con Dybala, che mesi fa doveva lasciare Torino proprio per far posto al numero 22 della Roma.

Quella di domani sarà la sua terza da titolare. Per lui la Juve non è la squadra dei ricordi, ma il diavolo tentatore. Paratici, ds bianconero, stravede per Nicolò, non ha perso le speranze. Zaniolo è figlio del destino, oggi è qui, domani chissà. Friedkin avrà un peso in questa decisione, al di là del piazzamento per la Champions. Nicolò ci tiene a fare bella figura, in ogni caso. Battere la Juve, segnare un gol, dà lustro e lui ne ha bisogno, perché è l'anno dell'Europeo e il processo di crescita va avanti solo con le prestazioni.