Chissà se Gian Piero Gasperini sapeva che quei quattro bravi ragazzi, talenti dell’Atalanta che stava per stupire l’Europa, sarebbero diventati leader e insostituibili (o quasi) della Roma di José Mourinho, che avrebbero vestito la maglia della Nazionale italiana e quella del Brasile? Magari un sospetto ce lo aveva, perché Mancini, Spinazzola, Cristante e Ibanez promettevano bene. Spina di anni ne ha trenta e a Bergamo è stato in due fasi. Leo - racconta Alessandro Angeloni su 'Il Messaggero' - era il classico terzino moderno, un destro che giocava a sinistra. Bravo e sfortunato: dopo essere andato via dall’Atalanta, ha conosciuto due brutti infortuni. Mou lo apprezza, si gode la sua classe e gestisce le sue fragilità fisiche.
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I baby di Gasperini leader con José
Ma l’ex atalantino che più ha fatto breccia nel cuore di Mou è Gianluca Mancini, che Gasp faceva giocare titolare a singhiozzo. Qui ha anche vestito la fascia da capitano, ha aiutato Fonseca nei momenti delicati. Leader e insostituibile, Mancio ha sposato dal primo giorno le idee di José e ora è diventato un trascinatore della squadra. A Trigoria è una specie di comandante. Un altro insostituibile con José è Bryan Cristante, che nell’Atalanta da trequartista ha segnato dodici gol. "Calciatore di intelligenza unica", con queste parole gli ha consegnato le chiavi della squadra. "Una bestia". Così Mou ha definito invece Ibanez, titolarissimo fino all’ultimo derby, che non è proprio la sua partita preferita. Roger a Bergamo ha giocato poco, è stato un solo anno: una presenza. Forse ci credevano poco e lo hanno venduto subito. Qui, col passare del tempo, ci hanno creduto di più, specie da quando c’è Mou: in estate sarà uno degli uomini mercato di Pinto.
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