Francesco Totti domani spiegherà, ci dirà la sua e poi aprirà l'agenda degli impegni. Andrà a fare la risorsa per il calcio, altrove, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Ci guardiamo indietro e pensiamo a Bruno Conti, quando litigò con Franco Sensi e stava per andare a lavorare in Federcalcio. Poi non fu così, le cose tornarono al loro posto e Bruno ha continuato a scrivere la storia della Roma.
rassegna stampa
Francesco fenomeno Nazionale
Totti è ambito dalla Figc, pronto un ruolo alla Riva. Sarà testimonial di Euro 2020 e del mondiale in Qatar
Ora la Federcalcio vuole aprire le porte a Francesco Totti. E' una opzione, la più accreditata. Totti in Nazionale con un ruolo alla Gigi Riva, un uomo oltre l'immagine. Lui, per la Figc, è un volto da esportare nel mondo, il trait d'union tra la dirigenza e la squadra, lo stesso presidente Gravina ha mostrato sensibilità ad accogliere personaggi importati per la Nazionale.
Va solo capito che nome avrà questo ruolo. Da capo delegazione (anche se qui in pole c'è Gianluca Vialli), a team manager, quest'ultimo incarico di Gabriele Oriali, pronto a tornare all'Inter. Un ruolo vicino a Roberto Mancini, suo vecchio idolo da campo e ora amico di padel.
Totti è stato proposto come uomo immagine italiana del prossimo mondiale in Qatar, 2022. Quindi buono per una poltrona in Figc e on in Fifa, per conto di Infantino.
Totti resterà nel calcio, perché quello ama, ma intanto se lo litigano le televisioni, sia come opinionista/talent, sia per fiction e comparsate varie qui o là, come noto c'è in cantiere un film sulla sua vita. Non avrà problemi e non erano i soldi a trattenerlo nella Roma. Quelli ne riceverà tanti in qualsiasi ambito. Il problema è non sentirsi utile là dove lo è sempre stato.
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