L'atteggiamento è quello del leader, anche in tribuna. Il comportamento di Edin Dzeko, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero, non è passato inosservato a chi ha scrutato con attenzione ogni suo movimento in tribuna, anche perché per il momento nessuno è voluto uscire allo scoperto raccontando cosa realmente stia accadendo tra il terzo marcatore della storia della Roma e il tecnico portoghese.
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Edin prima del fischio d'inizio della partita contro il Verona si comporta da capitano in tribuna
Edin sfrutta la poca chiarezza e prima del fischio d'inizio della partita contro il Verona si comporta da capitano in tribuna: si siede vicino a tutti i giocatori non convocati e a due passi da quelli in panchina (tra cui anche Pastore, prima convocazione della stagione). Appena ha visto il nuovo acquisto Reynolds è corso a dargli il benvenuto: "Welcome Bryan", si è letto dal labiale. Poi una pacca sul petto, la stretta di mano, un abbraccio e qualche parola per presentargli la Roma.
Un modo di fare da padrone di casa perché questo Edin si sente, nonostante Tiago Pinto abbia provato fino all'ultimo a scambiarlo con Sanchez dell'Inter. Poco distante da lui c'era anche El Shaarawy, con si è salutato in maniera più calorosa avendoci giocato insieme nella Roma per tre anni. Neanche un cenno d'intesa, invece, con Dan e Ryan e Friedkin seduti in tribuna autorità poco distanti.
Dalla tribuna Edin ha visto Mayoral segnare il nono gol in stagione eguagliando il record personale centrato al Levante e Mkhitaryan partecipare alla diciassettesima rete stagionale tra gol (9) e assist (8), con 18 solo Bruno Fernandes ha fatto meglio.
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