rassegna stampa

Dramma Mihajlovic: “Vincerò io la sfida”

Il tecnico del Bologna in lacrime: "Ho la leucemia ma non voglio fare pena. Inizierò subito a curarmi". Il ds Sabatini: "Resta lui il nostro allenatore". Da Mancini a Totti, il mondo del calcio gli fa forza

Redazione

È uno spot per la vita la conferenza stampa di Sinisa Mihajlovic, scrive Emiliano Bernardini su Il Messaggero. Le lacrime sono impossibili da trattenere, la voce s'incrina ma non smette mai di uscire. È il cuore che parla. "Ho la leucemia" dice senza giri di parole l'allenatore del Bologna.

Un pugno allo stomaco che arriva con tutta la sua forza e senza possibilità di arrestarlo. I suoi giocatori seguono la conferenza sul campo d'allenamento. Lo sapevano già, li aveva voluti informare prima degli altri. Hanno pianto. La squadra si lascia andare a un applauso lungo, affettuoso.

"Ho visto il direttore tecnico Walter Sabatini che stava peggio di tutti, mi ha rubato la scena, e allora ho fatto di tutto per riavere l'attenzione». Poi torna il guerriero di sempre e non risparmia una frecciata a chi non ha voluto rispettare la sua privacy: "Avevo chiesto riservatezza perché volevo essere io per primo a dare la notizia. Purtroppo non tutti hanno rispettato questo desiderio".

Guarda fisso verso il futuro e racconta passo dopo passo come ha scoperto la malattia: "Abbiamo fatto alcuni esami e abbiamo scoperto delle anomalie che non c'erano 4 mesi fa. Il 28 febbraio erano tutti normali, fino a maggio mi sono allenato. Non avevo nessun sintomo. Se non avessimo fatto ulteriori esami sarebbe andato avanti tutto come prima".

Sinisa che si spoglia poi dei panni del guerriero per raccontarsi uomo: "È stata una bella botta, sono stato due giorni chiuso in camera a pensare a tutto, a riflettere, a piangere, ti passa tutta la vita davanti".

Ma l'indole di combattente è più forte di ogni altra cosa e così dopo essersi interrotto qualche secondo per far uscire quelle lacrime che gli incrinano la voce, rimarca: "Non sono lacrime di paura. Io rispetto la malattia, ma so che la vincerò. La guarderò dritta negli occhi, non vedo l'ora di andare martedì all'ospedale, prima comincio e prima finisco. È in fase acuta ma attaccabile. Ci vuole tempo ma si guarisce".

E infine una lezione sulla prevenzione: "Faccio sempre i controlli periodici, perché mio padre è morto di cancro. La mia unica speranza è di averla presa in tempo, in anticipo". Tutto è cominciato il 10 luglio con un dolore all'anca. Con i medici del club inizia una serie di esami pensando prima ad un problema muscolare poi ad uno tendineo. La diagnosi invece è impietosa. Accanto a lui c'è il ds Sabatini che sgombera il campo da dubbi: "Resta l'allenatore del Bologna qualsiasi cosa accada, preferisco Sinisa con 2-3% in meno che chiunque altro".

Il medico sociale Gianni Nanni rimarca: "Può continuare ad allenare anche se a volte sarà lontano dalla squadra per le cure".

Sui social, club, allenatori, calciatori e tifosi hanno manifestato vicinanza a Mihajlovic. Due messaggi per tutti: quello dell'amico di sempre Roberto Mancini su Instagram: "Sei troppo forte mister Mihajlovic, questo ti fa un baffo e poi dobbiamo giocare a padel" e il tweet di Francesco Totti: "Lotterò ed esulterò con te, perché sarà una vittoria. Forza Sinisa".  Ora è il tempo del silenzio e soprattutto del rispetto.