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Dieci anni dopo riecco Carletto, quanto amarcord all’Olimpico

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Ancelotti: "Mi aspetto una partita attenta e gagliarda da parte della Roma"

Redazione

Torna nella Capitale ma da avversario. "Roma ha rappresentato qualcosa di particolare nella mia carriera,mi è rimasto nel cuore quel periodo lì, ha lasciato un segno indelebile, al di là degli infortuni che ho patito" dice Carlo Ancelotti. A tal punto che spesso, nella sua carriera da allenatore, scrive Stefano Carina su Il Messaggero, s’è augurato prima o poi di tornare: "Mi ci vedrei bene". Inizialmente perché gli "sarebbe piaciuto allenare Totti". Poi soltanto per il piacere di "allenare una squadra che amo in una città che amo".

Parole rimaste lì, in sospeso, senza un seguito. Della serie: poteva essere e non è stato. Almeno per ora. Curiosamente la Roma è la seconda avversaria che nella sua carriera in panchina ha affrontato di più: 32 partite, 11 vittorie, 12 pareggi e 9 sconfitte con 40 gol segnati e 37 subiti. L’ultima volta che ha messo piede all’Olimpico incrociando i giallorossi risale però a più di 10 anni fa. Era una fredda sera di gennaio e Roma e Milan pareggiarono 2-2 con Vucinic e Pato a scambiarsi reciprocamente doppiette. Con Ranieri sei confronti, zero successi: 3 sconfitte e 3 pareggi. "Mi aspetto una partita attenta e gagliarda da parte della Roma - spiega Ancelotti - ci saranno giocatori molto motivati e concentrati. La Roma è preoccupata. L’aspetto psicologico della partita è nelle nostre mani. La testa all’Arsenal? Sarebbe da folli e superficiali. È una gara di cartello e noi vogliamo consolidare il secondo posto".