Dopo esserlo stato in campo, anche nel post-gara Di Francesco rimane il più lucido. A più riprese viene stuzzicato sulle decisioni dell’arbitro Skomina ma il tecnico abruzzese preferisce parlare di calcio, come scrive Stefano Carina su Il Messaggero. "Sono rammaricato, la squadra ci doveva credere di più, potevamo farne di più. Sono prima di tutto dispiaciuto, poi ai giocatori dico bravi. Reagire in questo modo e mettere alle corde il Liverpool è stata quasi una partita perfetta. L’introduzione del Var? È un discorso che spetta alla società. Ci hanno tolto qualcosa nel momento topico della gara ma noi dovevamo fare solo gol e non protestare con l’arbitro. Abbiamo solo perso tempo facendo il loro gioco. Dal campo l’episodio dove il difensore del Liverpool ha toccato la palla con la mano è sembrato subito chiaro. Tuttavia di ingenuità ne abbiamo commesse anche noi".
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Di Francesco: “Partita quasi perfetta, dovevamo crederci di più”
Il tecnico: "Sono prima di tutto dispiaciuto, poi ai giocatori dico bravi"
È un piacere ascoltarlo. Dietro alla definizione della "gara quasi perfetta" si nascondono anche diverse cose che gli sono piaciute poco: "Ci siamo fatti due gol da soli, ma dal punto di vista dell’atteggiamento non posso dire nulla. Esiste sempre un margine di errore, il rischio c’è perché magari una lettura sbagliata o un rinvio centrale invece che laterale può metterti in difficoltà. Quando si gioca contro tre attaccanti e lo si fa in verticale, il pericolo è sempre grande. Dobbiamo però essere sinceri, il Liverpool non ha rubato niente, ha dimostrato di essere una grande squadra. Se guardiamo le azioni da gol, penso però che le due partite si equivalgano".
Eusebio però è fiducioso: "Questa gruppo sta diventando una squadra di uomini. Stiamo imparando dagli errori per venire fuori dalle gare come uomini e calciatori migliori. Il vero peccato è che sbagliando meno potevamo essere veramente a Kiev".
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