Poche certezze. L’unica si chiama Daniele De Rossi: "Contro il Frosinone partirà titolare", l’ammissione di Di Francesco. Torna Daniele, torna il riequilibratore, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.
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De Rossi sotto sforzo
Daniele non è al cento per cento, gli impegni sono tanti e ravvicinati ma Di Francesco non ci rinuncia
Che sia 4-3-3 o 4-2-3-1 (più probabile questa sera) poco cambia. O meglio, cambia tutto. Perché c’è una Roma con De Rossi e un’altra senza.
Con il capitano la squadra è più coperta, maggiormente convinta dei propri mezzi, più cinica, più presente nella gara. I primi 67 minuti di Roma-Bologna, che anticipano il suo ingresso in campo, ne sono l’ennesima conferma.
Senza Daniele, la Roma appare più fragile. È come se mancasse qualcosa: la carica ai compagni, la sicurezza ai giovani, la comunicazione, la tranquillità nella giocata. I numeri sono lì a confermarlo: 12 reti subite (Torino, Atalanta e Fiorentina) nelle tre gare prima del suo rientro dal primo minuto. Tre gol al passivo nelle successive quattro, dove De Rossi è partito titolare con Milan e Porto e subentrato in corsa con Chievo e Bologna.
Oggi a Frosinone concederà il tris. Probabilmente vicino a Nzonzi. Una scelta che ha una sua logica visto il centrocampo a cinque che il Frosinone è solito utilizzare. Contro il Bologna, infatti, la Roma ha sofferto maledettamente le ripartenze centrali della squadra di Mihajlovic.
Il gol a De Rossi manca quasi da un anno. Lo scorso 9 marzo, sfruttando un assist di Nainggolan, l’ultimo acuto: il 2-0 contro il Torino (gara che poi si concluse con la vittoria dei giallorossi per 3-0). Ma più che farli, i gol, in questa Roma ha il compito di evitarli.Oggi, nel derby e con il Porto. Per arrivare quarti in campionato e ai quarti in Champions, c’è infatti bisogno di lui.
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