DDR e la Roma. La Champions in due mosse

Il risveglio è di quelli da ricordare. Perché tra un'occhiata ai social sull'ipad e un orecchio alla radio, sorseggiando il caffè, c'è anche spazio finalmente per godersi quanto fatto. Non sono trascorsi ancora 100 giorni da quando il 16 gennaio De Rossi accettò di prendere la Roma in corsa, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Da quel giorno, Daniele ha ottenuto: 1) Tre passaggi del turno in Europa League 2) Otto vittorie, due pareggi e un solo ko in campionato, districandosi dal 9° al 5° posto 3) Rivalutato e rivitalizzato l'intera rosa, lanciato un portiere, recuperato un capitano e fatto esplodere una Joya che con lui ha segnato 9 gol in 14 gare 4) Ottenuto il rinnovo di contratto per almeno due stagioni. Ed è proprio questa voglia di non accontentarsi che spinge DDR già da oggi a dimenticare le emozioni di giovedì per tuffarsi in quello che sarà a tutti gli effetti uno spareggio Champions. Lukaku non ci sarà e già questo fa tutta la differenza del mondo. Ma lo è nello spirito, nella voglia di esserci, di capire le scelte, di evitare le polemiche. Più facile sicuramente quando i risultati arrivano ma l'impressione è che la Roma realmente si sia ritrovata. De Rossi, con la sua spontaneità e schiettezza, somiglia molto al professore Keating de L'Attimo Fuggente.

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