rassegna stampa

Dal ruolo alla personalità: Pellegrini, dibattito aperto

LaPresse

Il numero sette giallorosso non sta passando un momento felice in campo e i tifosi lo criticano sui social

Redazione

Lorenzo, perché non sei più Magnifico? Se lo chiedono i tifosi, che non gli riportano certo tenerezze in questa fase, anzi pensano bene di insultarlo, ma tanto ormai fa parte della normalità, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.

L’anno che doveva portarlo in pompa magna all’Europeo è cominciato come peggio non si poteva. L’unico expolit in Coppa Italia, a Parma, con quella doppietta che sembrava l’inizio della resurrezione, sua e della Roma. Poi, niente: anche un’espulsione, cosa non da lui, con il Sassuolo a Reggio Emilia. Resettiamo.

Che succede? Diciamo che in questo momento Pellegrini non è al meglio e fisicamente e psicologicamente: paga il momentaccio della Roma, cominciato proprio a gennaio, con quella sfida con il Torino.

Di Francesco lo aveva imposto come mezz’ala nel Sassuolo, trasformandolo poi in trequartista nel derby dello scorso anno, oggi si sente la necessità di riportarlo a fare la mezz’ala, ma il calcio di Fonseca non lo prevede. Il tecnico portoghese aveva inizialmente provato a metterlo in mediana, ma la squadra aveva l’equilibrio di un elefante sul filo di una ragnatela e lo ha riportato alle spalle di Dzeko.

In tanti si aspettano proprio da lui la zampata del campione, quello che con una giocata nasconde il problema.

La Roma manca in fase offensiva, e certe giocate di Pellegrini finiscono nel vuoto. Se poi quei colpi non li esibisce, il buio diventa pesto. Certo, oggi non è corretto gettare tutte le responsabilità su questo ragazzo, ma come sempre succede in questi casi, qualcuno esagera, dandogli - nel migliore dei casi - del sopravvalutato.

L’infortunio di settembre lo ha portato via dal campo per un paio di mesi, il rientro è stato scoppiettante, da Magnifico. Ora la Roma, e l’Italia, hanno bisogno di lui, e lui non c’è.Dovrà svegliarsi, per forza.