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Dagli applausi ai fischi: Dybala, quell’assist fa male

Dagli applausi ai fischi: Dybala, quell’assist fa male - immagine 1
L'argentino avrebbe voluto celare le emozioni in fondo al cuore, ma non ce l’ha fatta

Redazione

Il tocco del campione arriva al 68′ di una partita che per Paulo Dybala non è stata come le altre, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. E non lo sarà mai.

Avrebbe voluto celare le emozioni in fondo al cuore, ma non ce l’ha fatta. Perché la storia pesa troppo. Pesa per lui e per i tifosi della Juventus che all’annuncio delle formazioni lo hanno applaudito. Lui ha risposto con un saluto, nulla di più.

Il rispetto verso i romanisti è enorme, lo si vedeva dagli occhi che aveva durante il riscaldamento. Cercava di restare concentrato, di non farsi trascinare dal core e di usare solo la testa. Ma le lacrime di maggio erano troppo vicine per affrontare un vecchio amore con la freddezza necessaria. E chissà se qualche avversario abbia puntato proprio su questo.

Fatto sta che Dybala non è stato Dybala fino all’assist per Abraham. Un tocco in mezza rovesciata su calcio d’angolo battuto da Pellegrini che finisce sulla testa di Tammy. L’ex Chelsea lo schiaccia a rete e si sblocca. Lo ringrazia con un bacio, la Joya è più sollevato e corre ad abbracciarlo.

Perché quell’assist rappresenta qualcosa di più. Si è scrollato da dosso il peso della sua storia e adesso potrà camminare sereno. Ha contribuito a fare male alla Juventus e alla sostituzione (77′) sono arrivati i primi fischi. Si sta sta trasformando in un nemico ed è forse la cosa migliore che gli potesse accadere da calciatore della Roma.