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rassegna stampa

Da Dybala e Muriel a Veretout. Quando il gol viene da lontano

LaPresse

Dal 20 giugno il 16% dei centri totali è arrivato dalla distanza. Oltre al centrocampista francese, nella Roma si è messo in mostra anche Mkhitaryan

Redazione

Nelle notti di calcio estivo, brillano splendori belli di una luce spettacolare: i gol dalla distanza o, meglio, tanto per dettare un perimetro, i gol da fuori area. Impressionano talmente la pellicola da rimanere a lungo nella memoria, scandendo quasi il passo di una tendenza. Da quando il virus ha permesso al pallone di riprendere a rotolare nel silenzio, si ha la sensazione di assistere a un’infinità di reti da lontano. Dev’essere una questione di appariscenza, scrive Benedetto Saccà su "Il Messaggero". Nelle 64 partite che si sono celebrate dal 20 giugno, ne sono state firmate 34, una ogni due gare. Il 16% dei centri totali.

Il gran ballo lo ha aperto Di Carmine in Verona-Cagliari. Poi si sono inventati magìe da remoto Muriel addirittura per tre volte, Bourabia, Milinkovic, Malinovskyi, quindi Dybala e Cristiano Ronaldo per due volte ciascuno. Alla danza si sono aggiunti, tra gli altri, Mkhitaryan contro il Napoli e Veretout in Roma-Parma. Tiri di potenza, punizioni pennellate, meraviglie disegnate con il compasso, arcobaleni di destro, fantasie di sinistro. Chissà che incubi, i portieri. Sul piano estetico hanno deliziato su tutti la punizione all’incrocio e il destro terra-aria di Muriel in Udinese-Atalanta, le cannonate di Milinkovic e di Malinovskyi durante Atalanta-Lazio, il sinistro a giro di Dybala a Bologna. Elegante. In Serie A, oggi, il tiro dalla distanza è un espediente utile per scardinare le difese, magari in momenti di stanchezza fisica o di appannamento di idee. Tanto che, dalla fine di giugno, ben 17 partite delle 64 disputate hanno cambiato di segno grazie ai gol segnati negli ultimi 10 minuti. A comandare è però sempre l’estro del giocatore: che, del resto, in tre secondi, può far felice tanti e guadagnarsi un bel titolone. Perché un gran gol può far svoltare le partite e, a volte, pure le stagioni.