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Il Messaggero

Crisi e tradimenti prima della fine

Crisi e tradimenti prima della fine - immagine 1
Era un rapporto logoro, finito da tempo e la proprietà non ha mai gradito il suo atteggiamento contro alcuni elementi della squadra
Redazione

José Mourinho e Dan Friedkin hanno vissuto l'idillio solo il primo anno. Troppo poco. Dopo la vittoria della Conference, José ha alzato l'asticella, ha cominciato a chiedere investimenti sul mercato, calciatori di qualità e un dirigente che potesse supportarlo nelle sue battaglie e sul mercato. Ha criticato, velatamente, la scelta di aderire al fair play finanziario, se l'è presa con Tiago Pinto e il suo mercatino e anche con alcuni componenti della squadra come Karsdorp che ha esautorato per sei mesi poco più di un anno fa. Nelle ultime conferenze stampa, invece, ha accusato alcuni suoi giocatori senza fare i nomi. Troppo complicato - dice Gianluca Lengua su 'Il Messaggero' - farne fuori tre o quattro in un momento così delicato. E probabilmente sono gli stessi che lo hanno "tradito" nel momento del bisogno, specie, a suo dire, contro la Lazio.

Una crisi che viene da lontano, non dal derby che ha sancito l'eliminazione dalla Coppa Italia e nemmeno dalla sconfitta a San Siro. Bisogna andare più indietro, alla partita persa contro il Genoa. All'indomani i Friedkin erano furiosi e volevano esonerarlo. Poi, gli hanno concesso un'altra possibilità. Era un rapporto logoro, finito da tempo e la proprietà non ha mai gradito il suo atteggiamento contro alcuni elementi della squadra, senza mai prendersi lui le responsabilità. Gli arbitri e la rosa, per il club, non erano le uniche cause della mancanza di risultati. La proprietà non ha mai pensato al rinnovo, ecco perché Mourinho quando ha parlato di onestà dei Friedkin' non lo ha fatto a caso. "Io mi fido al 100% e nonho alcun motivo per pensare che i Friedkin non siano onesti come lo sono stato io con loro. Questo non significa che vogliano tenermi, non lo so. Ma non penso sia vero che parlino con un altro allenatore alle mie spalle e non credo a tutti i nomi che sono usciti". Tutto si può dire di Mourinho, tranne che sia un ingenuo. Qualcosa aveva capito e si è voluto cautelare mettendo alla berlina la proprietà.

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