rassegna stampa

Contagi a raffica, la Serie A trema

Ibra non si è negativizzato, aumentano i casi nell’Inter: ora il campionato è a rischio. Torna in discussione il protocollo, ma Gravina sbotta: "Deve essere rispettato da tutti"

Redazione

Cominciano a essere tanti, la situazione nel breve può diventare ingestibile, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.

Il caso Juve-Napoli è la punta dell’iceberg. Il protocollo, che ha funzionato in estate, adesso scricchiola e le Asl, inevitabilmente, intervengono, come appunto nel caso di Napoli, sul quale il Giudice sportivo si dovrà esprimere, creando un precedente pericoloso: se emergerà, dalle indagini della Procura, che il Napoli era nelle possibilità di presentarsi a Torino, decreterà la vittoria a tavolino alla Juve e un punto di penalizzazione, altrimenti rinvierà alla Lega perché disponga il recupero.

I casi tra i giocatori - oltre quelli del Paese - aumentano, il derby di Milano, in programma alla ripresa, è avvolto nella positività. Ibra e Duarte non si sono ancora negativizzati, virus in corso anche per Bastoni, Skriniar e da ieri, sono entrati nel gruppo Nainggolan e Gagliardini. Asintomatici e indisponibili. "Se si vuole mantenere quel minimo di sportività bisogna dire che i protocolli scricchiolano", parole di Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano ai microfoni di Radio Punto Nuovo. Il problema è serio.

La soluzione tampone è allargare le rose e per il futuro, l’ipotesi play-off, specie se il campionato registrerà interruzioni di massa. Gli slot per i recuperi non ci sono. Lega, Figc, Cts etc sapevano benissimo che il campionato avrebbe comportato certe problematiche. E hanno deciso di conviverci, tutelando l’aspetto economico e soprattutto il protocollo stabilito dopo lunghe consultazioni. Non si aspettavano certi numeri.

Il presidente della Figc non si scompone e non parla di chiusura e difende il protocollo, che continua a essere messo in discussione. "Così si alimenta confusione e inutili tensioni. Ne chiediamo l’applicazione rigorosa da parte di tutti, perché rappresenta l’unico strumento attuabile in grado di garantirci il prosieguo delle competizioni sportive, così come sono iniziate. La Figc ha condiviso un percorso chiaro con i Ministri Speranza e Spadafora e solo grazie al rapporto di fiducia e collaborazione che si è instaurato potremo fronteggiare tutte le difficoltà connesse a questa terribile pandemia. Siamo consci che, con una tale recrudescenza dei contagi, in questo momento la riapertura degli stadi deve essere necessariamente messa in secondo piano". Sarà contento Mancini.