Il Messaggero

Carboni: “Caro Zaniolo, sei un diamante e devi brillare”

Carboni: “Caro Zaniolo, sei un diamante e devi brillare” - immagine 1

L'ex terzino: "Se la Roma prende Guedes fa un affare. Questo diventerà un signor giocatore"

Redazione

Vive a Barcellona e di tornare in Italia, Amedeo Carboni (ex di Roma e Sampdoria), non ci pensa minimamente: “Si vive bene in Spagna, glielo assicuro. La scusa è che i miei figli ormai si sono fermati qui ma la verità è che mi trovo veramente bene” dice l'ex terzino intervistato da Stefano Carina su Il Messaggero. Di cosa si occupa? "Dopo l’esperienza al Valencia, come calciatore e dirigente, ora lavoro in una società a livello mondiale, la Molca World, che ristruttura impianti sportivi. Gli stadi in Spagna sono quasi tutti nostri. Dal Wanda Metropolitano dell’Atletico Madrid a quello del Betis, passando per Valencia, Malaga, Levante, Celta, Huesca e molti altri ancora in seconda e terza serie. Ormai la via sull’impiantistica è tracciata. O stadi di proprietà oppure affitti a lungo termine, tipo trentennali, da permettere così ritorni economici al club e ai Comuni di appartenenza". Lei abita a Barcellona ma è stato per quasi 10 anni a Valencia. E proprio lì gioca Guedes, obiettivo della Roma per la prossima estate. "È la classica ala che può svariare ovunque. Ha tiro, visione di gioco, dribbling. Si tratta di un ragazzo che ancora non ha espresso completamente il suo potenziale. Si deve completare. Appena arrivò a Valencia fu autore di un exploit tremendo, poi lo scorso anno, complice qualche infortunio, si è un po’ perso. Adesso è tornato ai suoi livelli. Ha un talento impressionante. Un anno fa mi aveva chiamato la Fiorentina perché gli interessava molto. A me ricorda molto il primo Cancelo.  Se la Roma lo prende fa un affare. Questo diventerà un signor giocatore e poi Mourinho mi sembra il tecnico ideale per farlo esplodere. Tra l’altro è seguito da Mendes, il giro è quello lì". Anche Zaniolo può far parte della categoria diamanti grezzi? "Sì, certamente. Ora non sta vivendo un momento felice e giudicare da fuori non è mai piacevole. A me però dà l’idea che debba crescere a livello di mentalità. Per giocare nelle grandi squadre, non puoi basarti soltanto sul talento. Non basta. Devi certamente avere estro, velocità, potenza ma poi quello che fa la differenza è l’intelligenza di saperti collocare come persona. Sono i compagni che ti devono far sentire importante, non devi essere tu a sentirti. Ho l’impressione che Nicolò debba ancora capire questa differenza". Domenica si gioca Sampdoria-Roma. "Sono i due club dove mi sono confermato come calciatore in serie A. A Genova la gente è spettacolare ma Roma è rimasta nel mio cuore in modo particolare. Ha questa caratteristica di adottarti anche se non sei nato lì. Quando ci vivi, diventi automaticamente cittadino romano e ti può capitare di tutto. Da conoscere il Papa ad essere contestato a Trigoria. Dopo che ci hai vissuto, puoi vivere in qualsiasi città del mondo. Non ti sorprende più nulla".