Non sarà bella, ma ha carattere. La Roma lo tira fuori a metà della ripresa. Proprio quello che ci vuole per battere in rimonta il Cagliari (1-2) e ritrovare il successo in trasferta, il secondo in campionato, dopo due mesi, scrive Ugo trani su Il Messaggero.La vittoria è pesante per la classifica, certificato il quarto posto in scia delle big, e per il morale di questo gruppo che ormai sembra seguire alla lettera il suo condottiero, anche nella sera in cui, squalificato, non è sul campo. Mourinho guida la Roma dall’alto, dopo aver confermato come promesso (e annunciato), i suoi titolari. Undici su undici, senza farsi tentare dal possibile turnover. Josè si siede nel bel mezzo della tribuna centrale, sguardo concentrato e auricolare permanente per assistere il suo vice Joao Sacramento che lo sostituisce in panchina. Il copione, però, è scritto in partenza. Completamente diverso da quello, con baricentro basso e gara d’attesa, scelto domenica scorsa per togliere spazio al Napoli e campo soprattutto al velocista Osimhen.
Il Messaggero
Carattere Roma: Mou da 4° posto
Primo tempo deludente, i giallorossi vanno sotto. Poi il tecnico cambia e c'è la rimonta
Alla Unipol Domus c’è da fare la partita. I giallorossi si prendono l’iniziativa. Palleggio insistito, ma senza sfodare. È l’unica strada per andare all’assalto della porta di Cragno. Complicata per l’atteggiamento del Cagliari che si difende portando i suoi dieci giocatori di movimento sotto palla. Aspettano ordinati, nel 4-1-4-1 di Mazzarri, dentro la loro metà campo. La gestione, però, non risulta efficace: la Roma non ha chance fino all’intervallo. Lenta e scontata, corre a vuoto. L’unica vera occasione è quella del Cagliari, prudente e scolastico: traversa di Bellanova, su lancio di Marin che sorprende Viña. Mourinho lascia il suo posto dopo la mezz’ora. Deluso: i suoi interpreti non hanno ancora tirato in porta. Mazzarri sa invece come proteggere Cragno nella notte più delicata. Ultimo in classifica, si affida ai suoi resti. Indisponibili 5 titolari: Caceres, Godin, Dalbert, Strootman e Nandez, più Walukiewicz.
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