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rassegna stampa

Boniek: “Roma, mi piaci. Se chiami arrivo”

L'ex giallorosso: "Non sono sorpreso dal campionato della squadra di Fonseca, può arrivare in Champions"

Redazione

"Il calcio senza tifosi è molto triste. E non mi riferisco soltanto della presenza allo stadio ma anche alla perdita di abitudine a guardare le partite. Ho molti amici che nell'ultimo periodo non seguono più nulla. E parlo di gente appassionata che ha perso il gusto di vedere una gara anche in televisione" dice Zibì Boniek intervistato da Stefano Carina su Il Messaggero.

Parlando di attaccanti non posso non farle una domanda su Milik.

"Guardi, chiudo la questione così: Arek, quando è allenato, può giocare con chiunque. Dunque anche nella Roma".

Sorpreso dal campionato della Roma?

"No, ha una buona squadra e può arrivare in Champions. Il problema è che la rosa non è lunghissima. Se non c'è Dzeko, soffre. Se non ha a disposizione Mkhitaryan e Pellegrini, i sostituti non sono all'altezza. Pedro? Alla squadra può dare molto ma il gioco della Roma passa per i piedi dell'armeno e di Lorenzo».

Cosa ne pensa di Fonseca?

"A me piace moltissimo. Questo mondo ha bisogno di persone intelligenti, perché di bifolchi ne abbiamo fin troppi. Lui è un uomo colto, conosce il calcio, non si lamenta mai, lavora, fa giocare bene la squadra. Se fossi il presidente della Roma me lo terrei stretto a lungo".

Un presidente la Roma ce l'ha e lo ha cambiato da poco.

"E si vede. Oltre ai meriti dell'allenatore e della squadra, vi siete domandati perché la Roma va così bene? Semplice, se un proprietario è presente, il calciatore lo avverte. Chiedete alla Juventus. Ora i Friedkin debbono organizzare la società, introducendo persone che capiscano di calcio".

Sembra quasi il suo identikit. Tra l'altro ad agosto scade il suo mandato alla federazione polacca.

"La vedo informato. E come saprà, dopo due incarichi, non si può più essere rieletti. Se vuole, può dar loro il mio numero di telefono... (ride). Scherzi a parte, anche perché le cose da fare non mi mancano, visto che sono anche membro del comitato esecutivo dell'Uefa. Ad agosto tornerò comunque ad abitare a Roma, amo la città e la squadra. Per ora resto un semplice tifoso".