Un’incursione in territorio “nemico” per appendere uno striscione pesante, dal significato odioso, che ha avvelenato la vigilia del derby, scrive Romolo Buffoni su Il Messaggero.
rassegna stampa
Blitz contro Zaniolo: è un derby avvelenato
Lo striscione di offese al romanista dopo gli insulti social accende la tensione fra ultrà
"Zaniolo come Rocca, Zoppo de Roma" e, accanto, il disegno di una sedia a rotelle. Gli ultrà della Lazio hanno affondato il colpo, andando nottetempo a Trigoria davanti ai cancelli del centro sportivo Fulvio Bernardini, per offendere il talento giallorosso di oggi - fuori combattimento per la rottura dei legamenti crociati anteriori del ginocchio destro. - e quello di ieri.
Fatale tornare con la memoria a quasi 41 anni fa, allo striscione "Rocca bavoso, i morti non resuscitano" che il 29 ottobre 1979 fu preso a pretesto dalla follia di Giovanni Fiorillo. L’omicidio di Vincenzo Paparelli,per anni oltraggiato da cori e slogan disumani, è il punto più buio della storia del derby.
"Penso che chi ha fatto quello striscione non è un tifoso che ama il calcio» il commento dell’allenatore romanista Fonseca.
"Mi auguro che il derby sia uno spettacolo, in campo e anche fuori", l’appello di Inzaghi durante la conferenza stampa pre-match, nella quale la Lazio ha chiesto di non fare domande sul caso "perché non sono cose che appartengono alla società".
Intanto ieri a Trigoria, nel bagno di folla della Roma con mille tifosi, campeggiava lo striscione "Vincete per Zaniolo".
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