"Non è vero che abbiamo voluto allontanare Totti". Parla da tifoso, Mauro Baldissoni, anche se deve smentire il Grande Accusatore, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
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Baldissoni: “È una sconfitta di tutti”
Il vicepresidente: "Non si è riesciti a trattenere quello che è un grandissimo patrimonio per la Roma"
Lo chiama sempre o quasi Francesco perché "idolo della mia infanzia", quando cerca di fare chiarezza nell'intervista del day after a Sky. Senza mai affondare il colpo e con la voce meno sicura del solito, smonta ogni critica rivolta dall'ex dirigente, lunedì nel Salone d'Onore del Coni, alla proprietà Usa.
Manca la domanda su Baldini, cioè la pietra dello scandalo. Ma fa parte del copione. Tanto al consigliere occulto, in ogni intervento, è Pallotta a concedere visibilità. In abbondanza. A ricomporre i cocci, insomma, non è Fienga, nonostante sia il ceo ad avere il quadro esatto dello strappo. E lo conferma proprio il vicepresidente esecutivo: "Io non lavoro nell'area tecnica e quindi non ho molti punti di confronto".
Baldissoni non nasconde "l'amarezza e il dispiacere" per l'addio di Totti, da ieri in vacanza. "È una sconfitta di tutti quando non si riesce a trattenere quello che è un grandissimo patrimonio per la Roma".
Non conta la presenza di Pallotta nella Capitale ma la sua ambizione: "I principali tornei europei li hanno vinti il Liverpool e il Chelsea: andate a verificare quante volte Henry o Abramovic siano stati presenti nella sede della società. Pallotta ha completato un risanamento e ha investito portando risultati piuttosto buoni: 5 qualificazioni consecutive in Champions, due ottavi di finale e una semifinale. Quest'anno abbiamo ammesso di aver sbagliato. Siamo, però, tra le 10 società che hanno speso di più in calciatori".
Ribadisce che non c'è alcuna trattativa per la cessione del club. E nemmeno l'intenzione: "Il presidente è sempre stato chiaro: la Roma non è in vendita. Giusto che i mercati lo sappiano".
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