rassegna stampa

Allo stadio col Daspo, assolto. Pecoraro: “Un grave errore”

Avvocato e tifoso, è stato fermato ai tornelli prima di Roma-Liverpool: "Non la potevo perdere"

Redazione

"Una partita così non capita tutti i giorni. A Roma la aspettavano dall'84. C'era lo spirito dell'impresa. Non potevo mancare". Ha infranto le legge per vedere allo stadio Roma Liverpool, nonostante fosse sottoposto al Daspo.

Ma, dopo una notte in cella di sicurezza, come riporta Il Messaggero, il giudice Valentina Valentini lo ha assolto per tenuità del fatto. Una decisione grave, commenta il procuratore federale della Figc ed ex prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro: "Non conosco i fatti, ma credo ci dovrebbe essere uno sforzo univoco per far rispettare le leggi che abbiamo e le decisioni prese in materia di sicurezza".

Il reo si chiama Diego Perrone, avvocato di Civitanova Marche e tifoso giallorosso, fermato all'ingresso della tribuna Monte Mario prima della partita. L'uomo, sottoposto al Daspo in seguito ad un contenzioso verbale piuttosto acceso con il presidente del Civitanovese, aveva il divieto assoluto di partecipare alle manifestazioni sportive per due anni. "C'era un clima di festa in tutta Roma e mi sono fatto prendere dall'euforia". E così, dopo aver pagato 200 euro per un biglietto comprato sul Lungotevere, si è avvicinato all'Olimpico, ha superato il primo prefiltraggio, poi i tornelli elettronici, prima di essere fermato ad un passo dal sogno.

È bastato poco agli agenti della questura per fare un accertamento sul suo conto e arrestarlo per aver violato la legge 13 dicembre 1989 in cui rientra anche la misura del Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive). "So di aver sbagliato e chiedo scusa" ha detto quando ieri mattina si è ritrovato di fronte al giudice monocratico per la convalida dell'arresto, Perrone non ha potuto che ammettere le sue colpe e ha chiesto il rito abbreviato.

Al di là del caso specifico, l'assoluzione di ieri pone il problema del rispetto del Daspo da parte di tifosi anche più violenti dell'avvocato Perrone. E infatti a dirsi preoccupati sono sia i sindacati di polizia, come il segretario dell'Anfp Enzo Letizia, che parla di "messaggio negativo", sia, e soprattutto il procuratore federale Giuseppe Pecoraro, a lungo prefetto di Roma: "Quando accadono fatti gravi invochiamo la durezza delle leggi inglesi. Poi, però, non applichiamo con coerenza neppure le leggi italiane".