rassegna stampa
“Pochi stimoli nel Psg il cuore di Ibra è in Italia”
Parla Jennifer Wegerup, la giornalista del quotidiano svedese Aftonbladet, la quale conosce molto bene l'attaccante.
Jennifer Wegerup, giornalista del quotidiano svedese Aftonbladet il giornale che l'altro ieri ha fatto consigliato l'attaccante di finire la carriera nella Roma , conosce molto bene Ibrahimovic, ed ecco cosa ne pensa: «Era un ragazzino, io venivo dalla cronaca nera quindi ero abituata a trattare con ben altri personaggi. L’ho affrontato con personalità così si deve fare con Zlatan Ibrahimovic. Da lì è nato un bel rapporto, onesto, fatto anche di discussioni». Ieri Jennifer, con un commento, è riuscita ad infiammare tutta la tifoseria giallorossa: «Ibra, vai alla Roma». E' questo il consiglio che ha rivolto al suo caro amico, ed i tifosi della Roma sperano vivamente che Zlatan gli dia ascolto.
Facciamo due più due: Ibrahimovic sta davvero pensando di andare alla Roma?
«Premesso che la mia era un’opinione personale, posso dire che a Zlatan farebbe bene cambiare».
Come mai Ibrahimovic periodicamente viene assalito dal mal di pancia?
«Ha un carattere particolare, dopo un po’ ha bisogno di nuove sfide. Qualcuno pensa che sia in fase calante. In realtà si sente più forte che mai, è un professionista esemplare e può dare ancora moltissimo a un club di livello come la Roma. Di sicuro non è il tipo che va in un posto per accontentarsi».
Parigi non lo soddisfa?
«Parigi è una città fantastica. Ma è anche un po’ fredda per uno come Zlatan».
Roma invece è molto passionale. E l’aveva quasi agganciato nel 2003, quando giocava nell’Ajax.
«Esatto. E lui è dispiaciuto di non aver mai giocato a Roma. Zlatan sapeva che Capello lo avrebbe voluto. Poi infatti si sono ritrovati alla Juventus».
Le risultano contatti con la Roma?
«Di questo non so nulla».
Ma Ibrahimovic si troverebbe a suo agio con il calcio di Rudi Garcia? Al Barcellona, con un sistema di gioco simile, ha resistito un anno.
«Calma. Uno come Ibrahimovic può giocare con qualsiasi modulo, il resto non conta niente. La verità del suo addio al Barcellona è una soltanto: Guardiola puntava su Messi e considerava Zlatan il numero due. Zlatan non si sente il secondo di nessuno e se ne è andato. Stop».
Con Totti che rapporto ha?
«Immagino che tra i due ci sia grande rispetto. Zlatan ha frequentato tanti compagni di qualità e personalità, non avrebbe problemi a legare anche con Totti».
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