Cuore Verde: “Per mamma”

Il grande amore del giovane Verde, un amore familiare, nei confronti della madre. Come riportato dall'edizione odierna de Il Corriere dello Sport, il 29 dicembre scorso il ragazzo napoletano scriveva sul proprio profilo Facebook: «Non hai mai mollato, ci hai sempre creduto e ci credi ancora. E io non mollerò. Ti renderò felice mamma».

A Palermo è finalmente riuscito a debuttare in serie A. Non era la prima volta che si sedeva sulla panchina dei grandi, ma l'ottava. «Quando Garcia ha indicato nella mia direzione credevo chiamasse Maicon. Invece no, toccava a me. Mi tremavano le gambe», racconta il ragazzo. Un ragazzo umile, sensibile, bravo con il piede sinistro, ma anche maturo. Il primo pensiero dopo la firma del primo contratto da professionista, ha affermato: «Che bello, posso mandare dei soldi a casa per aiutare la mia famiglia».

Al compimento dei 18 anni, ha lasciato il pensionato di Trigoria ed è andato a vivere in una casa davanti al centro sportivo con due suoi compagni: l'amico Di Mariano e il Primavera Adamo. I tre ragazzi, inoltre, sono compagni di scuola in un Istituto Tecnico paritario di Ostia.

Bruno Conti, nel 2010, è riuscito a bloccare il ragazzo napoletano prima che arrivasse la Juve. Verde era terzino sinistro nel Pigna Calcio, squadra di Pianura, quartiere non semplice per crescere con valori sani. Il numero 53 giallorosso, alto 1.70 e velocissimo, già nei Giovanissimi di Montella fu spostato dall'attuale tecnico della Fiorentina più vicino alla porta avversaria, sulla destra, dove anche oggi Alberto De Rossi lo utilizza. E' assistito da Pietro Chiodi, stesso agente che potrebbe portare a Roma il giocatore del Tottenham Chriches.

Dopo due stagioni in cui faceva la spola tra Allievi e Primavera, Verde è diventato di fondamentale importanza per la Primavera giallorossa. 9 gol in otto partite di campionato giocate, 2 gol e 3 assist nella Youth League. Inoltre, è titolare nell'Under 19 di Pane, grazie ai suoi comportamenti da bravo ragazzo, grazie alla sua dedizione. E, soprattutto, grazie alla mamma.