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Colantuono: “Garcia mi piace ma a Bergamo troverà un fortino. Per lo scudetto la Roma ha qualcosa di meno della Juve”

Domenica la Roma incontrerà sulla sua strada un romano e romanista come Stefano Colantuono.

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Domenica la Roma incontrerà sulla sua strada un romano e romanista come Stefano Colantuono. Una delle ultime volte è successo a Bergamo la sua Atalanta non volle infierire sui giallorossi proprio su indicazione del tecnico. Lunedì sera Colantuono è andato a vederi la Roma all’Olimpico contro il Cagliari.«E' una squadra che di qualità ne ha sempre avuta tanta. E che ora ha aggiunto fisicità, corsa. E qualche ripartenza che non guasta, che non macchia. Le grandi squadra si costruiscono così. Si può essere grandi e provinciali insieme. E’ il calcio che cambia. Anche le big non rinunciano all’importanza del gruppo, alla fame: guardate la Juve di Conte... Garcia mi piace, non lo conosco personalmente, ma i suoi concetti sono molto interessanti. E la sua Roma sta facendo cose molto importanti» ha detto in una intervista al Corriere dello Sport.

«Totti non mi stupisce. Totti è Totti, un giocatore che puoi equiparare a Messi o Cristiano Ronaldo: solo che lui, a 37 anni, sta ancora giocando e determina le sorti della sua squadra. Semplicemente straordinario. In questa forma qui è anche un giocatore da Nazionale, ma queste non sono cose che competono a me. Lui in campo fino a 40 anni? Non mi stupirei affatto. E attenzione a De Rossi: nello scacchiere di Garcia lo ritengo essenziale, il vero perno, l’ago della bilancia: E’ quello che fa alzare i terzini, è il difensore aggiunto che permette ai centrali di tentare l’anticipo. Un grande calciatore».

Come si ferma la Roma?

«Sicuramente non pensando di affrontarla sul suo stesso piano. Non ne avremmo i mezzi. Ma una cosa è certa: noi sappiamo di dover costruire la nostra salvezza in casa. Nella passata stagione successe l’esatto contrario. Fuori abbiamo fatto cose importanti, sul nostro campo meno. Un argomento che abbiamo affrontato con i ragazzi questa estate. Ora sta succedendo l’inverso: in casa andiamo forte e fuori soffriamo troppo. Dobbiamo trovare maggiore equilibrio. Senza mollare nulla in casa, quello deve essere il nostro fortino. Ecco, sul piano delle motivazioni, della grinta, della voglia, la Roma domenica troverà un fortino».

Lo scudetto chi lo vince?

«Al momento ci sono tre squadre, Juventus, Roma e Napoli. Io dico che i bianconeri hanno ancora qualcosa in più. Poi può succedere di tutto».