In attesa di riprendere la corsa in campo, per la Roma è tempo di analizzare il perché della sconfitta contro il Napoli: tutti sotto esame, dal tecnico ai calciatori, per capire come si sia materializzata la bruttissima prestazione del San Paolo. L'edizione odierna del «Corriere dello Sport», passa in rassegna quelli che potrebbero essere i motivi che si celano dietro al calo brusco della truppa giallorossa: le analogie con il capitombolo dello Juventus Stadium (3-0 contro i bianconeri) portano ad ipotizzare una Roma che sente molto le sfide con le avversarie di pari livello in momenti cruciali della stagione. L'incapacità di reagire di fronte alle reti del Napoli, con un "uno-due" che ha tagliato le gambe a tutti, denota un carattere troppo leggero, specie se si guarda a come i giallorossi hanno cominciato il secondo tempo.
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Analisi di una caduta
In attesa di riprendere la corsa in campo, per la Roma è tempo di analizzare il perché della sconfitta contro il Napoli: tutti sotto esame, dal tecnico ai calciatori, per capire come si sia materializzata la bruttissima prestazione del San Paolo.
Sotto osservazione c'è anche l'organico: al primo esame vero, con 4 incontri in pochi giorni, le riserve hanno deluso le aspettative. Sabatini ha ammesso che ci potrebbero essere dei miglioramenti da apportare in estate (un centravanti stile Higuain, per esempio) ma allo stesso tempo di è affrettato a difendere calciatori come Destro, mai impiegato con continuità in questa stagione e per questo lontano dalla forma migliore.
Sul banco degli imputati c'è anche il tecnico ed alcune sue scelte in termini di formazione: con il senno di poi si può parlare di uno schieramento troppo spregiudicato contro un'avversaria che non si è minimamente impaurita. Bastos ha mostrato grossi limiti in fase difensiva, Ljajic e Destro non hanno inciso in fase di conclusione, impensierendo poco o niente Reina.
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