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Roma e Napoli scoprono quanto vale la Coppa Italia

(Libero – F.P. Giordano) Se il tuo presidente in tre anni ha staccato un mega-assegno da 200 milioni di euro, presentarsi a fine stagione a mani vuote non è esattamente un figurone.

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(Libero - F.P. Giordano)Se il tuo presidente in tre anni ha staccato un mega-assegno da 200 milioni di euro, presentarsi a fine stagione a mani vuote non è esattamente un figurone. Per questo, con la Juve che in campionato sta facendo il vuoto, Roma-Napoli di questa sera ha un significato profondamente diverso: la Coppa Italia non è più il “Trofeo Moretti d’inverno”, non è più una competizione di rincalzo, non è più la consolazione dei perdenti. È un obiettivo importante, come riconoscono Garcia e Benitez, aurighi delle due squadre che, negli ultimi tre anni, hanno speso più di tutti in Italia: 207,3 milioni i giallorossi, 203,9 i partenopei. Più della Juve, fermatasi a 201,2. Sono pure le società che hanno acquistato di più in questa stagione: il Napoli ha speso 100,7 milioni e la Roma ne ha versati 73,3 (seguono Inter a 47,5, Fiorentina a 38,3 e Juventus a 32,1). A queste cifre, lo spauracchio degli “zeru tituli” sarebbe più che un fallimento.

TUTTO IN BALLO E allora non chiamatela coppetta, qui in ballo c’è una stagione intera. Lo pensa Garcia, che senza l’incom – benza delle coppe europee non ha mai avuto simpatia per i “ri – cambi tattici”, lo pensa Benitez, che per il turn over ci ha rimesso lo scudetto, come ha ammesso in conferenza stampa: "Visto il rendimento della Juve (avanti di 15 punti, ndr), vincere lo scudetto è quasi impossibile". E quindi cheil turn over vadaafarsibenedire, sarà partita vera. La Roma, che nel weekend non ha giocato per il rinvio della gara contro il Parma, si presenterà con gli stessi undici di domenica, probabilmente anche con Totti, anche se c’è un derby alle porte. L’unico avvicendamento potrebbe essere l’ingresso di Nainggolan per Pjanic. Benitez ha tenuto in caldo per stasera Higuain e Hamsik, armi affilate del quartetto offensivo completato da Callejon e Mertens. Torna Behrami tra i convocati. Insomma, tra squadre che complessivamente hanno speso più di 400 milioni nelle ultime tre stagioni, la Coppa Italia nonpuò essere una questione marginale. "La Roma vuole andare in finale, giocheremo al 100%", promette battaglia Garcia, "il derby di domenica? Ci penseremo dopo", e non sa affatto di frase fatta. Benitez, al campionato, già ci pensava poco. Lasciare Higuain e Hamsik in panchina a Bergamosi spiega solamente alla luce della scelta di preservarli in vista della sfida di Coppa Italia. Strategia nemmeno troppo strana per untecnico chehavinto piùCoppe, otto, che campionati, due. Maora che la tifoseria è sull’orlo di una crisi di nervi, dopo il pesante 3-0 incassato a Bergamo e i miseri due punti raggranellati nelle ultime tre partite, a Don Rafè non è più concesso sbagliare. "Abbiamo grandissime motivazioni, la Coppa Italia è un titolo importante. Per il campionato la nostra priorità è arrivare in Champions". E tanti saluti allo scudetto, perso per troppe frenate contro le piccole (ben 13 punti persi contro le ultimenove in classifica). "Non era facile mantenere il livello di inizio stagione, quando abbiamo giocato un ottimo calcio", anche se all’epoca lo spagnolo parlava di un Napoli tra il 73% e il 75%. Sull’esclusione di Jorginho dalla lista Uefa, Benitez difende la propria scelta: "Abbiamo pochi centrali in rosa, ho preferito inserire Henrique". Intanto ieri lo Swansea, prossimo avversario dei partenopei in Europa League, ha esonerato il tecnico Michael Laudrup.

PERICOLOMETEO A Roma il maltempo continua a non dare tregua, perciò, per scongiurare un altro rinvio, il manto dell’Olimpico è stato coperto con teloni ed è stato aumentato il drenaggio. La Roma arriverà più riposata: un vantaggio per i giallorossi, come riconoscono i due allenatori. "Ma loro vorranno reagire dopo il ko di Bergamo", ammonisce Garcia. All’Olimpico, questa sera, sono attesi almeno 40mila spettatori. Indice di come anche i tifosi abbiano colto il significato della gara e tra sette giorni, nel match di ritornoal San Paolo, siattende una cornice di pubblico analoga. Ecco perché Roma-Napoli non è uno scarto di produzione dell’in – dustria del calcio. Figuratevi se può esserlo, con quei costi là.