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Vucinic, Genova per continuare

(Il Romanista – G.Piacentini) – Se le partite cominciassero alla mezz’ora del secondo tempo, per gli avversari della Roma non ci sarebbe storia. A patto, però, che in campo ci sia Mirko Vucinic.

Redazione

(Il Romanista - G.Piacentini) - Se le partite cominciassero alla mezz’ora del secondo tempo, per gli avversari della Roma non ci sarebbe storia. A patto, però, che in campo ci sia Mirko Vucinic.

La doppietta realizzata nei minuti finali della gara col Catania ha portato il bottino personale del montenegrino in campionato a quota 5 gol in 10 presenze: un gol ogni due partite, non è difficile calcolare la media. Ma la peculiarità di Mirko Vucinic in questa strana e controversa stagione romanista, è che segna solo nei minuti finali delle partite. Un nuovo Renato Cesarini, ottanta anni dopo il calciatore oriundo argentino passato alla storia perché segnava sempre nei minuti finali delle partite; sicuramente un’arma in più per Claudio Ranieri che è riuscito a risolvere parecchie partite inserendo strada facendo il montenegrino.

Altra caratteristica di Vucinic in questa stagione: quando segna lui, la Roma sa solo vincere. E’ successo contro l’Inter all’Olimpico (gol in pieno recupero) contro il Lecce sempre in casa (è andato a segno al 31’ del secondo tempo), nel derby (rigore realizzato al 41’ della ripresa) e con la doppietta di giovedì contro il Catania. A guardare i numeri verrebbe voglia di farlo partire sempre dalla panchina, ma lui non sarebbe di certo d’accordo. Altrimenti non si spiegherebbe la rabbia nell’esultanza dopo la doppietta al Catania e quella faccia triste al momento di abbandonare l’Olimpico. Mirko non è felice, e non è l’unico nello spogliatoio romanista, perché sente di non essere più al centro del progetto tecnico della Roma. O almeno, non si sente protagonista come lo era lo scorso anno quando Ranieri non rinunciava mai a lui, e anzi a volte lo preferiva ai compagni di reparto anche quando non era al massimo della condizione. Finché le risposte saranno quelle che ha dato sul campo contro il Catania, però, Ranieri non avrà nessuna remora a mandarlo di nuovo in panchina quando lo riterrà opportuno. Ipotesi, questa, che però sembra scongiurata per la gara di domani a Genova. «Mirko con la Sampdoria gioca titolare» ha detto i tecnico giallorosso alla fine della gara col Catania.

Toccherà di nuovo a lui quindi giocare titolare, e non gli capita dalla gara di Verona col Chievo quando fece coppia con Adriano su un campo ai limiti della praticabilità. Poi un infortunio, l’ennesimo di questa stagione, lo ha messo di nuovo fuorigioco. Contro la Sampdoria Mirko non ha una tradizione favorevolissima: contro i blucerchiati in carriera ha segnato solo due volte. La prima con la maglia del Lecce, il 19 dicembre 2004, la seconda con quella giallorossa della Roma, ma in Coppa Italia. Era il 23 gennaio 2008 e la formazione di Spalletti era sotto di un gol e di un uomo per l’espulsione di Mexes nell’andata dei quarti di finale, prima che Mirko rimettesse le cose a posto con un gran gol in contropiede sotto la gradinata nord. Ora bisogna fare il bis in campionato.