rassegna stampa roma

Unicredit e Daimler nel patrimonio degli arabi

(Il Romanista) Presto conosceremo l’identità degli altri due soggetti che sarebbero interessati all’As Roma. Le offerte certe, quelle su cui non c’è dubbio, sono quelle di Aabar, degli americani e della famiglia Angelucci.

Redazione

(Il Romanista) Presto conosceremo l’identità degli altri due soggetti che sarebbero interessati all’As Roma. Le offerte certe, quelle su cui non c’è dubbio, sono quelle di Aabar, degli americani e della famiglia Angelucci.

AABAR Il fondo Aabar è una società d’investimenti collegata all’emirato di Abu Dhabi. Si tratta di un vero e proprio colosso finanziario. Possiede infatti il 9% della casa automobilistica tedesca Daimler, di cui è primo socio; inoltre, con il 4,991%, Aabar è il secondo maggiore azionista di Unicredit, dietro solo a Mediobanca. Il fondo arabo ha poi partecipazioni anche in altre società, come la Tesla Motors, la Virgin Galactic, la Falcon Private Bank e la Atlantia S.p.A.. Fondato nel 2005, gli investitori iniziali di Aabar erano la Abu Dahbi Investment Authority e la Mubadala Development Company, società nota per la sua partnership con la Ferrari. A partire dal 2010 socio di maggioranza è diventato l’International Petroleum Investment, che detiene il 71% della società. Il patrimonio netto stimato di Aabar è di 627,82 milioni di dollari (dato relativo al 2008).

CORDATA USA A capo della cordata statunitense c’è Thomas Richard DiBenedetto. 61 anni, sposato con cinque figli, DiBenedetto è un italoamericano di Boston, anche se spesso per lavoro è a Miami. È lui il primo referente di Unicredit per la cessione dell’As Roma negli Stati Uniti. È presidente del Boston International Group e del Junction Investors, nonché amministratore delegato di Jefferson Watermann. Nel suo curriculum figurano esperienze con i fondi di investimento, nel marketing, nei media e nello sviluppo di progetti edilizi di alto valore. Grande sportivo, dal 1978 è partner della franchigia di baseball dei Boston Red Sox. Nella cordata ci sono poi Richard D’Amore, general partner della North Bridge Venture Partners, una venture capital di profilo internazionale, e Julian Movsesian, presidente della Capital Management Strategies nonché presidente e Ceo della Succession Capital Alliance, una compagnia attiva sul mercato delle assicurazioni.

Nel consorzio Usa figura anche Michael A. Ruane, un associato alla TA Associates Realty, società con base a Boston che agisce nel settore immobiliare e che gestisce asset per un valore complessivo di circa 8 miliardi di dollari. Il quinto soggetto finanziario coinvolto è, infine, il Falcone Group, società che opera negli Stati Uniti nel campo immobiliare e ha sede in Florida. Fondato dai tre fratelli Arthur, Edward e Robert Falcone, il gruppo è suddiviso in quattro divisioni impegnate nella ricerca, nell’acquisizione e nella vendita di progetti immobiliari.

GIAMPAOLO ANGELUCCI Romano, romanista, 40 anni a maggio, Angelucci è il re delle cliniche private. Ha conseguito un diploma in scienze umanistiche all’Augustinian Academy di New York e il suo impero si fonda sulla Finanziaria Tosinvest spa, la holding fondata dal padre, il senatore Antonio Angelucci. È lui, il senatore, che alla fine degli anni 70 ha dato vita a un vero e proprio network di cliniche e strutture per la riabilitazione in tutta Italia, particolarmente concentrate tra il Lazio e la Puglia. Negli ultimi venti anni la Tosinvest è arrivata ad avere una capacità ricettiva di quasi 4mila posti letto, oltre mille medici specialistici, circa tremila dipendenti e una trentina di strutture sanitarie dislocate in tutta Italia. Angelucci, infine, è anche un noto editore: fanno infatti capo alla Tosinvest i quotidiani Libero e Il Riformista.