E se i capitali per la realizzazione dello stadio della Roma a Tor di Valle arrivassero direttamente dalla Casa Bianca dove a gennaio si insedierà Donald Trump? Uno scenario disegnato da Gianfrancesco Turano in un suo articolo pubblicato su "L'Espresso":
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Trump Stadium a Tor di Valle
In un pezzo pubblicato su "L'Espresso" si descrive un Pallotta al bivio per il futuro stadio della Roma: o si rivolge ai cinesi o cerca slancio e capitali nel cerchio magico del nuovo padrone della Casa Bianca
Trumpiano senza se e senza ma è il presidente dell’As Roma James Pallotta, tipico elettore repubblicano stanco dell’establishment del partito, ultra-conservatore e adepto del linguaggio politicamente scorretto, come sa chi ha partecipato alle numerose conference-call transatlantiche dedicate al progetto del nuovo stadio. Di recente, dopo le difficoltà con la giunta guidata da Virginia Raggi e con i fantomatici investitori che dovrebbero realizzare il nuovo quartiere a Tor di Valle, l’umore del numero uno giallorosso è al brutto fisso.
Pallotta è a un bivio. O si rivolge ai cinesi che sono nel mirino di Trump o cerca slancio e capitali nel cerchio magico del nuovo padrone della Casa Bianca, che anni fa ha investito negli hedge fund gestiti da Pallotta. Nel novero dei trumpisti d’Italia c’è anche il predecessore di Pallotta a Trigoria, Tom Di Benedetto. L’imprenditore bostoniano è cliente del Vornado Realty, uno dei maggiori trust Usa specializzati in real estate. Vornado gestisce anche due delle torri affittate a uffici che Trump possiede sulla Sesta avenue di New York e a San Francisco.
(G. Turano - L'Espresso)
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