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Totti: «Il gol? Per il ritorno…»

(Il Romanista – G.Piacentini) – «Il gol? L’ho tenuto per il ritorno». Segnate la data, domenica 15 maggio 2011, penultima di campionato.

Redazione

(Il Romanista - G.Piacentini) - «Il gol? L’ho tenuto per il ritorno». Segnate la data, domenica 15 maggio 2011, penultima di campionato.

In quell’occasione potrebbero servire punti pesanti, magari per vincere lo scudetto, anche perché sette giorni prima all’Olimpico si giocherà Roma-Milan. Lo sanno tutti i tifosi della Roma, quelli che già da giorno della compilazione del calendario della serie A hanno segnato in rosso quelle due date. E siccome il capitano della Roma, Francesco Totti, è anche il primo tifoso dei giallorossi non bisogna sorprendersi se sta già pensando a quella data. Anche perché ieri pomeriggio la Roma è riuscita a conquistare tre punti pesantissimi anche senza i suoi gol. Sono "bastati" due assist per Vucinic, che infatti dopo il secondo prima di andare a sfogare tutta la sua gioia, mista a rabbia, ha fatto una "fermata" dal capitano, che gli ha messo sui piedi una palla solo da spingere in porta. Che il giocatore in attività che ha segnato più gol in serie A (Baggio è sempre fermo a 205, a meno 11), quello più prolifico degli ultimi dieci anni, si stia "riconvertendo" a uomo assist? Difficile immaginarlo, e per rendersene conto basta riavvolgere il nastro della partita fino al minuto 44 del secondo tempo: con la Roma già in vantaggio per 3-2 il capitano ha avuto sui piedi la palla per chiudere i conti ma, da posizione favorevole leggermente decentrato sulla destra dentro l’area di rigore, ha calciato fuori. Un gol "mangiato", come non gli capita spesso, e un calcio per scaricare tutta la sua rabbia addosso a un cartellone pubblicitario proprio sotto la Sud, che comunque non ha mai smesso di incitarlo per tutti i novanta minuti. «Non mi dice bene ma l’importante è aver vinto», il suo commento a fine partita in zona mista. Concetto poi ampliato dalle colonne del suo sito internet. «Una vittoria importantissima quella di oggi. Avevamo cominciato bene l’incontro con il gol di Marco ma poi il Catania è tornato in partita segnando due volte e lì la situazione si è complicata. La reazione però è stata di quelle giuste che ci ha portato a ribaltare il risultato: sono 3 punti di peso che ci fanno ripartire positivamente in questo 2011». Un commento che racchiude a pieno il suo stato d’animo, diviso tra la gioia per una vittoria importante perché riporta la Roma al quarto posto (non era mai successo in questo inizio di stagione) e la rabbia per non riuscire a imprimere un segno ancora più tangibile della sua presenza. Un appuntamento, quello con gol, che manca dalla gara di Palermo, ma che è solo rimandato. Magari alla gara di domenica contro la Sampdoria, che con 12 gol occupa il secondo posto nella classifica delle squadre più colpite dal capitano (al primo c’è il Parma, con 15). A Genova ha segnato uno dei gol più belli (per sua stessa ammissione) in serie A: era il 26 novembre 2006 e dopo il suo capolavoro tutto lo stadio si alzò in piedi per tributargli una standing ovation. Domenica, sempre che Ranieri non decida di concedergli un turno di riposo, ne basta uno anche meno bello, ma che valga tre punti.