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Totti firma la tregua con Ranieri. Ma pensa a un futuro senza Roma

(Il Giornale – M.Di Dio) – Mettere in discussione il capitano si può, umiliarlo no. La Romadi fede giallorossa è dalla parte di Francesco Totti dopo il caso esploso per i quattro minuti finali giocati a Genova.

Redazione

(Il Giornale - M.Di Dio) - Mettere in discussione il capitano si può, umiliarlo no. La Romadi fede giallorossa è dalla parte di Francesco Totti dopo il caso esploso per i quattro minuti finali giocati a Genova.

Un caso ufficialmente chiuso ieri con l’ennesimo chiarimento (che forse sarebbe meglio definire «tregua») consumatosi tra le mura di Trigoria. Rosella Sensi ha parlato con Vito Scala dell’amarezza di Totti, poi i dirigenti Conti, Montali e Pradè hanno incontrato il capitano romanista e Claudio Ranieri. «Prima di tutto viene la Roma», ha sottolineato la triade giallorossa, come a dire che ognuno è responsabile del presente e del futuro della squadra. Infine il faccia a faccia tra il numero 10 e il tecnico nel quale l’allenatore ha ribadito che non si era reso conto che la partita fosse finita, che per alcuni motivi era stato impossibile effettuare il cambio prima per l’ostruzionismo della Samp e che comunque sperava in un suo colpo capace di ribaltare il match.

«Sono un po’ dispiaciuto di aver giocato 4 minuti, era come se perdessimo tempo. Ma ho accettato tutto, anche la panchina. Sono a disposizione dellasocietà edelmister, l’importante è avere dietro persone che mi sostengono sempre», le parole di Totti all’uscita dal centro sportivogi allorosso. Dove ha detto di essere triste. «Ma il capitano non ammaina mai la bandiera. E la mia tristezza non è indirizzata al presidente, ai dirigenti, all’allenatore o ai compagni, sono triste perchè non riesco a dare il massimo contributo per raggiungere i risultati desiderati», raffredda poi sul blog i toni duri. Una stretta di mano con Ranieri ha sancito la «pace», accettata dal calciatore senza entusiasmo. A Cesena, salvoincidentidipercorso, torneràtitolare ma il morale non è certo alle stelle. Come dimenticare le esclusioni dai titolari (lontano dall’Olimpico ha giocato in campionato 321 minuti su 900), le perplessità sull’atteggiamento tattico («abbiamofatto il catenaccio», la critica al tecnico dopo la disfatta di Monaco), un ruolo che non lo fa rendere al meglio, i continui chiarimenti con Ranieri(«siamo romani veri», lagiustificazione del capitano dopo una delle incomprensioni). Tanto che a Roma in molti ripercorrono tutte le fasi dei 16 mesiemezzodirapportitrailcalciatore e Ranieri.

La tentazione di un futuro lontano dal giallorosso stava per diventare qualcosa di più e non se l’è ancora tolta dalla testa. «Pensiamo ad ora, poi si vedrà», la frase del capitano che è una speciedidocciagelata. Amoltiharicordato quel «mai dire mai» che il capitano espresse nel quartier generale azzurro a Lisbona durante gli Europei 2004 quando si parlava di un interesse del Milan. Una sorta di messaggio ai naviganti che consentì al capitano di ottenere quel rinnovo di contratto a 5,5 milioni di euro dal compianto Franco Sensi. Stavolta le cose sono diverse. L’idea di un divorzio è ancora più remota, ma più che rispetto, Totti chiede chiarezza sul futuro societario. Il suo contratto scadrà nel 2014, poi c’è quella promessa di diventare dirigente. Che potrebbe essere messa in discussione dal passaggio di consegne tra la Sensi e il nuovo proprietario. Il numero dieci vorrebbe saperlo in anticipo per poi regolarsi di conseguenza. Le offerte non gli mancano-qualcuna recente da Real e Barcellona, come ha rivelato Mazzone, ma non è un mistero che anche l’Inter lo ha inseguito -, più difficile che emigri negli Emirati o negli States dove lo coprirebbero d’oro. «Totti è la storia della Roma, impossibile pensare ai giallorossi senza di lui», così Spalletti, che pure non aveva avuto rapporti idilliaci con il capitano. Dalla classe sopraffina, manonfacile da gestire.