(La Gazzetta dello Sport - L.Garlando) Prima Mutu, poi Gamberini portano in vantaggio i viola. Ma il leader giallorosso è scatenato: con 2 gol diventa «bicentenario».
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Totti fa 201. Roma sta su
(La Gazzetta dello Sport – L.Garlando) Prima Mutu, poi Gamberini portano in vantaggio i viola. Ma il leader giallorosso è scatenato: con 2 gol diventa «bicentenario».
Dll 7’ della ripresa, mentre Riise crossa da sinistra, il protettivo Rosi è a bordo campo pronto a sostituire l’offensivo Taddei. Perché se la Roma sta perdendo 2-1? Perché pochi secondi prima, Vargas, con il gesto tecnico più bello della giornata, ha raccolto un traversone al volo e incrinato la traversa. Perché per tutto il primo tempo Burdisso e Taddei, invisibile, hanno sofferto gli assalti dell’ottimo Vargas e di Pasqual. E perché oltre al vantaggio, la Fiorentina ha all’attivo due traverse e due palle gol nitide di Gilardino. Se la Roma, inquietante a centrocampo e sovrastata a centrocampo, è ancora viva è grazie allo sciagurato La squadra di Mihajlovic comanda a lungo il gioco, però non è assistita dalla buona sorte e colpisce 2 traverse intervento di Comotto su Riise, che ha consentito a Totti di inserire il suo storico gol numero 200 in Serie A (rigore al 28’) tra il vantaggio di Mutu (22’) e il raddoppio di Gamberini (35’). Totti-gol Montella insomma, al 7’ della ripresa, si preoccupa di sopravvivere più che di rincorrere. Ma torniamo a seguire il cross di Riise che sta spiovendo a destra tra i piedi di Totti, solo come se avesse una malattia contagiosa. Ma si può lasciare solo uno che ha appena festeggiato il 200 ° gol in Serie A? L’unico che nel primo tempo abbia reagito al dominio viola. Infatti Totti controlla e tuona in rete il suo gol numero 201, quello del 2-2. O, meglio: Fiorentina-Totti 2-2. Poi il capitano spaventa il Franchi con un paio di punizioni e trascina il resto della ciurma a un orgoglioso finale, approfittando del vento a favore, che legittima in parte il punto. Mea culpa In parte, perché la verità del match è questa: la Fiorentina, che ha giocato meglio e costruito di più, ha lasciato sul prato la vittoria per colpe sue. Prima colpa: i suicidi individuali (Comotto) e collettivi sui gol.
Seconda: lo spreco di match-ball sui due vantaggi, anche perché il miglior carnefice di casa (Gilardino) era in giornata balorda. Terza colpa: farsi trovare sbilanciati o fuori posizione quando la Roma ripartiva o cambiava gioco. Montella ci ha campato sugli spostamenti del pallone da fascia a fascia, ricavando il rigore del vantaggio e il 2-2. Più che buona invece la fase di possesso dei viola nel primo tempo, grazie alla spinta di Vargas, ma anche alle buone idee di Santana tra le linee e all’incisività di Mutu. Nel complesso, circolazione fluida e veloce. Nella ripresa, contro vento, l’onda viola si è spegne poco a poco. Borriello Nei gol della Fiorentina ci sono responsabilità di quattro quinti della difesa giallorossa: si salva solo Riise, che si procura il rigore e assiste il 2-2 di Totti. Ma è il centrocampo il reparto che determina la lunga sofferenza della Roma e, in particolare, il tridente creativo che crea ben poco. Poco più che comparsa De Rossi, forse depresso dalle vicende azzurre, di sicuro frenato dal dolore la tendine. Oltre a Totti quasi solo Pizarro, pur pressato da Santana, prova a venirne fuori con grinta e pensiero. Nella ripresa, con il calo viola, una crescita generale sempre sull’asse Pizarro-Totti. Grande, storico Totti, certo: quattro gol in due partite. Ma tre su quattro da fermo. Davvero si può rinunciare a Borriello, giovane e forte? Non è uno spreco tenerlo seduto? In questa pausa il compito a casa per mister Montella è trovare il modo per metterli insieme. La Roma forse ne ha bisogno.
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