(Il Messaggero)«Totti è al centro del mio progetto», parola di Claudio Ranieri, alla vigilia dell’ennesimo viaggio a vuoto della Roma. A Genova il progetto è lampo e fine a stesso: 4 minuti per il capitano che, irritato per l’ingresso al fotofinish, si presenta in campo ironico e polemico:
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Totti, dentro solo sul gong «Sta a inizià la partita…?»
(Il Messaggero) «Totti è al centro del mio progetto», parola di Claudio Ranieri, alla vigilia dell’ennesimo viaggio a vuoto della Roma. A Genova il progetto è lampo e fine a stesso: 4 minuti per il capitano che, irritato per l’ingresso al...
«Ma che sta a inizià la partita?». Così, dopo i 6 minuti di Rivera all’Atzeca, il 21 giugno del ’70 nella finale Brasile-Italia del mondiale messicano, ecco i 4 di Totti a Marassi, il 9 gennaio 2011. Identica e inutile mossa, stesso risultato: sconfitti gli azzurri e i giallorossi. Diversa solo la breve concessione. Addirittura solo 4 minuti per il romanista, quelli del recupero di una gara persa in modo sciagurato. «Totti è al centro del mio progetto» la frase di Ranieri, prima di volare in Liguria, è a effetto. Nessuno abbocca, però. Per primo Francesco. Che incassa e rilancia. «Se gioco o non gioco, tanto è uguale... Sono triste, ma solo a Trigoria, non fuori».
Il capitano dà l’impressione di essere preparato al peggio. Ma non ne può più. «Non esiste la Roma senza di lui», avverte il tecnico. E nella circostanza non bluffa. Spazio a Totti proprio mentre il quarto uomo, Banti di Livorno, alza la lavagna luminosa del recupero. Impiego last minute. Assistiamo anche a questo. «Un atto di stima» dirà l’allenatore a partita conclusa. Sentiamo anche questo. Ranieri, insomma, usa l’ultima sostituzione solo in pieno recupero. L’asso probabilmente non gli esce prima dalla manica. O è l’orologio a fermarsi, se si giustifica così: «Credevo che mancasse di più». Errore su errore: rinuncia a mettere De Rossi mezz’ora prima per Greco ormai sfinito, opta tardi per Totti, già 12 reti in carriera alla Samp. Il capitano si scalda con gli altri, ma poi si prepara a tornare negli spogliatoi. Invece tocca a lui. Non ha i parastinchi, glieli portano. E’ l’uomo del recupero che però non ci sarà. Fa in tempo solo a discutere con Palombo per uno scontro in area avversaria.
Dopo la gara, non si sfoga in pubblico. Ma aspetta che intervenga la Sensi, parlando al tecnico. O suggerendo a Totti di lasciare la «triste» Trigoria: lo aspettano sia negli Usa che a Dubai. Montali prova a difenderlo: «Totti si sacrifica per la squadra con un lavoro encomiabile e si sta comportando in maniera esemplare. Anche Ranieri deve dare una mano, motivando continuamente i giocatori». Francesco resta in Liguria. Ma borbotta in faccia a chi gli chiede come è andata. «Bene, no?».
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