rassegna stampa roma

Totti chiama Ancelotti

(Corriere dello Sport-G.D’Ubaldo) Inchinatevi di fronte al talento più pu­ro del calcio italiano. «Ho ricevuto troppe criti­che negli ultimi tempi, ho dimostrato che non sono finito» , ha detto Francesco Totti a caldo do­po la vittoria...

Redazione

(Corriere dello Sport-G.D'Ubaldo) Inchinatevi di fronte al talento più pu­ro del calcio italiano. «Ho ricevuto troppe criti­che negli ultimi tempi, ho dimostrato che non sono finito» , ha detto Francesco Totti a caldo do­po la vittoria di Udine.

E allora i suoi denigra­tori, quelli che ne chiedevano la testa (in senso sportivo), che applaudivano le scelte di portarlo in panchina di Ranieri, impegnato a porta­re avanti esercizi di equilibri­smo per sedare le turbolenze di uno spogliatoio pronto a esplo­dere, dovrebbero ricredersi e chiedere scusa. DIMOSTRAZIONE - Totti ha dimo­strato al mondo di essere ancora il numero uno. Il vero grande leader della Roma. Con i suoi gol vuol portare la sua squadra al quarto posto, per­chè il prossimo anno vuole giocare ancora in Champions League. Il suo pensiero va subito al futuro e per quanto riguarda l’allenatore un giorno non gli dispiacerebbe incrociare Carlo Ancelotti, anche se ha un ottimo rapporto con Montella e sarebbe felice se restasse: «Ancelot­ti l’ha sempre detto, prima o poi riuscirà ad al­lenare la Roma: io spero di esserci ancora quan­do arriverà» , ha detto a Mediaset. I due si stima­no e non hanno mai lavorato insieme. Potrebbe accadere, prima o poi. PERMESSO - Una giornata con Ilary, per impegni familiari. Ieri non è stata a Trigoria, ha avuto una giornata di permesso. Quel cucchiaio in una partita così importante è stato un segnale di for­za, la dimostrazione che Totti si sente bene, libero mentalmente: « E’ stato il cucchiaio più importante dopo quello a Van der Saar, agli Europei del 2000. Perchè sia questo che quello sono stati due ri­gori realizzati in mo­menti molto difficili. Me la sono sentita ho ri­schiato ed è adata bene » . Sono sedici i “ cuc­chiai” di Totti in maglia giallorossa. L’ultimo il primo maggio scorso a Parma. Quello al portie­re dell’Olanda resta l’unico in Nazionale, il più celebre. Undici anni fa era alle sue prime espe­rienze in maglia azzurra. Oggi è un discorso che ha messo da parte: «Mi godo questo momento, la Nazionale non fa più per me. Voglio pensare ad Udinese e Lazio, che sono le nostre rivali per il quarto posto» . Con sei gol nelle ultime quattro  partite si è preso una bella rivincita. RIVINCITA - Adesso i suoi detrattori li aspetta tut­ti al varco: «Lascio parlare quelli che dicevano che ero finito. E’ sempre difficile negare l’evi­denza, ma se sono veri uomini dovranno ricre­dersi, rimangiarsi quello che hanno detto » , ha detto alla Rai. Ha ripreso a segnare con medie da centravanti vero. Ormai il suo ruolo è quello, non ha la forma mentale per tornare in­dietro: «In quella posizione so­no più lucido » . In quella posi­zione ha costruito le sue fortu­ne e quelle della Roma negli ul­timi anni. Il capitano gialloros­so è l’unico, nella storia del campionato italiano di serie A, ad essere andato a segno per più di dieci cam­pionati raggiungendo la doppia cifra con la stes­sa maglia. E questo è il nono campionato conse­cutivo in doppia cifra. Dal 2002- 2003, infatti, Francesco Totti conclude la stagione realizzan­do almeno dieci gol. In Europa Raul è riuscito a tenergli testa, nel periodo 1995-2004, con la ma­glia del Real Madrid. Oggi gioca in Germania. Totti invece ha deciso di chiudere qui. Non gli faranno cambiare idea.